Mentre ancora impazza la polemica sulla doppia penalità inflitta ad Hamilton in Russia, la FIA riconosce di aver agito troppo pesantemente.
Quei 10″ di punizione affibbiati a Lewis Hamilton in avvio di gara a Sochi si sono trasformati in un vero e proprio caso ricco di contraddizioni e ripensamenti, compreso un giallo.
Prima di tutto alla Mercedes sembrano avere scuole di pensiero differenti. Se da un lato Valtteri Bottas si era subito affrettato ad informare la stampa che prima della corsa, come sempre, avevano ricevuto tutte le direttive sul posizione da occupare nelle simulazioni di start, il boss Toto Wolff ha parlato di regole poco chiare e nessun genere di spiegazione da parte dei federali.
La spiata di Salo e la marcia indietro
E qui che si apre un vero e proprio thriller. Al termine del round russo del calendario 2020 di F1, si è fatta largo in rete la voce che Mika Salo, uno dei commissari chiamati a decidere sulla sanzione per l’inglese, avrebbe fatto una soffiata ad un telecronista suo amico con largo anticipo rispetto alla comunicazione ufficiale diffusa successivamente, e questi avrebbe spiattellato in diretta la confidenza dando vita ad una polemica, per il momento terminata nella pura chiacchiera e senza apparenti conseguenze per l’ex pilota finlandese.
Sempre il 53enne è stato come noto protagonista di un accalorato botta e risposta con Ham, ferito per l’atteggiamento a lui riservato, nonché convinto di essere perseguitato dalla FIA, tacciato a sua volta di essere un bugiardo, o meglio un racconta palle.
Per finire, forse a causa di tutto il caos scoppiato dopo la penalizzazione, il finnico schierato per un breve periodo dalla Ferrari, ha provato a spiegare il perché dei tanto discussi 5″.
“C’è stata una chiara violazione del regolamento e dovevamo punirlo in qualche maniera”, ha argomentato al quotidiano Iltalehti. “Anche a noi è parsa una punizione troppo severa, ma ci siamo mantenuti fedeli alla tabella”.