Adrenalina e soddisfazione nei commenti di Max Biaggi dopo il test con la Aprilia X a Barcellona che lo ha riportato in pista nei giorni scorsi
Avrà anche abbracciato ormai la sua nuova vita da team principal, e con successo, come dimostra la recente vittoria del suo Romano Fenati nel Gran Premio dell’Emilia Romagna di Moto3. Ma, se è vero che il primo amore non si scorda mai, Max Biaggi rimane ancora soprattutto un pilota, nell’anima e nel Dna.
E allora è pronto a cogliere qualsiasi occasione per indossare il casco, sedersi in sella e tornare in pista, proprio come ha fatto nei giorni scorsi. Il Corsaro è stato infatti invitato a provare la Aprilia X dalla Casa di Noale sul circuito del Montmelò, proprio la settimana dopo che lo stesso tracciato ha ospitato il Gran Premio di Catalogna del Motomondiale.
E l’emozione, come sempre, è stata tanta, racconta il campione romano sui suoi profili ufficiali sui social network: “Sono tornato da poco da un test sul circuito di Barcellona, con la mia Aprilia X e ho ancora l’adrenalina addosso! Erano quindici lunghi anni che non entravo in pista su quel tracciato e il primo impatto è stato surreale. Infatti, dopo tanti anni che non entri in un circuito, ti sembra stretto e veloce, anche se in realtà quello di Barcellona è un circuito largo e lungo. È questo che si prova quando si perde l’abitudine a girare in un certo tracciato. È l’effetto ‘prima volta’”.
Ma non ci è voluto molto perché Biaggi si scrollasse di dosso la ruggine e riscoprisse il ritmo di un tempo, come hanno dimostrato anche i riscontri cronometrici: “Devo dire che sono bastati pochi giri per trovare gli automatismi di sempre e subito dopo è iniziata la goduria”, prosegue Max nel suo racconto. “Sentire la gomma posteriore che strilla sull’asfalto è musica per le mie orecchie. Poi il cronometro che mi sorride rappresenta la ciliegina sulla torta! Grazie ad Aprilia Racing e al suo amministratore delegato Massimo Rivola che hanno reso possibile tutto questo. Spero di ritornare presto a Barcellona“.
E la conclusione è tra il serio e il faceto: “Come già detto in altre occasioni, è un tormento essere ancora maledettamente veloci”. Anche a 49 anni suonati, la classe è sempre quella dei tempi migliori.
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