Dopo l’addio della Honda, la Red Bull dovrà trovarsi un nuovo motore per il 2022. Spunta l’alternativa di costruirlo direttamente in casa
Orfana del suo motorista Honda, che ha annunciato l’addio alla Formula 1 a partire dal 2022, la Red Bull sta considerando “tutte le opzioni” per sostituirlo, visto che il team non ha alcuna intenzione di lasciare a sua volta il Mondiale a quattro ruote.
“Come gruppo, ora ci prenderemo il tempo che ci possiamo permettere per fare ulteriori valutazioni e trovare la soluzione più competitiva per il motore dal 2022 in poi”, ha spiegato il team principal Christian Horner, chiarendo che la sua scuderia “rimane impegnata a lungo termine” in Formula 1.
Le opzioni a disposizione, tuttavia, non sono molte. Il rapporto tra il proprietario del gruppo, Dietrich Mateschitz, e la Mercedes è notoriamente burrascoso, e il propulsore della Ferrari al momento non è competitivo. Resterebbe dunque solo la Renault, con la quale la Red Bull divorziò un paio di anni fa non certo in modo consensuale.
E se la Red Bull diventasse motorista?
Il boss del costruttore francese in Formula 1 ha già annunciato che, in base alle regole del campionato, accetterebbe anche l’eventuale obbligo a fornire le proprie power unit alle Lattine. Ma, a ben vedere, esiste anche un’ultima soluzione: quella di costruire in casa il proprio motore, come già fanno i diretti rivali Mercedes e Red Bull, magari acquisendo il reparto della Honda.
“Stiamo lavorando in ogni direzione, perché conoscevamo la decisione della Honda da lungo tempo”, si limita ad affermare il plenipotenziario Helmut Marko ai microfoni di Speed Week. Secondo l’ex pilota Ralf Schumacher, la Red Bull avrebbe tutte le carte in regola per trasformarsi anche in motorista.
“Certamente hanno la forza e i mezzi per farlo”, ha dichiarato ai microfoni di Sky Germania. “Finanziariamente non sarebbe un problema. E, con la Honda, hanno un partner che potrebbe aiutarli durante la fase di transizione. Forse la Red Bull potrebbe acquisire il reparto di sviluppo a Milton Keynes e finanziarlo in prima persona”.
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