La manager di Mick Schumacher, Sabine Kehm, spiega che l’assenza di giornalisti nel paddock dovuta al coronavirus darà una mano al figlio d’arte
Si nasconde anche un lato positivo dietro alle attuali restrizioni imposte al paddock della Formula 1 dalla pandemia di coronavirus, almeno per qualcuno. Per Mick Schumacher, in particolare, che proprio questo weekend farà il suo debutto nel fine settimana ufficiale di un Gran Premio, sulla sua pista di casa del Nurburgring, guidando la Alfa Romeo di Antonio Giovinazzi nelle prime prove libere.
Ad affermarlo è la sua manager Sabine Kehm, anche lei al ritorno nel paddock della massima categoria dopo aver ricoperto per anni lo stesso ruolo per il leggendario padre di Mick, Michael Schumacher. Secondo la Kehm, infatti, la presenza contingentata della stampa, dovuta al protocollo anti Covid, renderà meno stressante il weekend del 21enne tedesco.
Meno giornalisti, un vantaggio per Mick Schumacher
“Penso che sia un vantaggio per lui”, ha affermato ai microfoni della tv tedesca Rtl. “Non ci sono così tanti giornalisti nel paddock, perciò non potranno cercare di parlargli troppo lungo la strada tra il motorhome e il garage”. Senza le limitazioni “probabilmente sarebbe stato così”, i membri dei media si sarebbero affollati intorno all’attuale leader del campionato di Formula 2 e avrebbero reso i suoi compiti più complessi.
“Se fosse stato un anno normale mi sarei aspettata molto interesse”, ha proseguito. “Poiché questo debutto avviene in queste condizioni, sappiamo tutti che attualmente non è possibile. Perciò da questo punto di vista è più facile per Mick, perché ovviamente non avrà tutte queste presenze fisiche intorno a lui”.
In compenso il figlio d’arte può contare su molte presenze di sostegno al suo fianco: “Ovviamente io ci sono sempre, se necessario, insieme a qualche altra persona”, spiega la Kehm. “Prima di tutto Corinna (la moglie di Michael Schumacher e madre di Mick, ndr), che svolge una parte enorme perché c’è sempre per lui e lo sostiene alla grande in quello che fa. Molto importante è anche Peter Kaiser e poi Kai, il suo fisioterapista. Siamo una squadra e siamo anche amici da lungo tempo, perciò è bello per tutti noi che Mick ora compia questo passo”.
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