In caso di vittoria all’Eifel Hamilton raggiungerà i 91 successi di Schumacher, ma più di qualcuno rifiuta il paragone con il tedesco.
E’ più bravo Hamilton o è meglio Schumacher? In tanti se lo sono chiesti e in molti se lo stanno domandando tutt’ora visto che Lewis si trova ormai ad un passo dall’equiparare il suo numero di vittorie di gara. Di certo Michael sarebbe contento di sapere che sarà proprio il pilota a cui passò il testimone in Mercedes nel 2012 a concretizzare ciò che lui stesso ripeteva quasi fosse un mantra “i record esistono per essere battuti”. Non tutti però sembrano essere convinti del valore del britannico. Un po’ come successo con Sebastian Vettel nel periodo di dominio con la Red Bull, anche con Ham lo scetticismo sembra imperare. Un po’ per la consapevolezza della quasi imbattibilità della sua monoposto e un po’ perché il Circus di oggi lascia meno margine d’espressione a chi guida. Di questo ne è convinto Bernie Ecclestone che, in un’intervista all’agenzia di stampa AFP ha sottolineato proprio come Schumi, quando stracciava la concorrenza, in Benetton e in Ferrari fosse “completamente solo”. “Oggi Ham può godere di molti aiuti dal muretto, sia per quanto riguarda la pressione dei pneumatici, sia per le velocità da tenere in curva, ad esempio”, una riflessione condivisibile in quanto spesso nella F1 attuale al driver del caso non è più richiesta la sensibilità di un tempo.
Pur esaltandone le innegabili doti al volante, l’ex Supremo della massima serie ha poi velatamente criticato lo stile di vita dell’asso di Stevenage, orientato allo show-biz. “Se non lo conoscessi non capirei mai che lavoro fa. Invece i vari Schumacher o Piquet andavano vestiti in un certo modo, in linea comunque con il loro ruolo”, ha chiosato l’89enne appoggiando Kimi Raikkonen che qualche GP fa aveva ironizzato sui social a proposito dell’abbigliamento decisamente eccentrico con cui il sei volte iridato si era presentato nel paddock del Mugello.
Chiara Rainis