Follia durante la gara kart di Lonato. Ecco cosa ha deciso la FIA

Domenica scorsa si è verificato un episodio piuttosto grave durante una gara di kart a Lonato. La FIA e ACI hanno deciso cosa fare.

(©You Tube)

Aveva tirato un pezzo di kart contro un avversario mentre questi era ancora in corsa e al parco chiuso, aiutato da padre, lo aveva aggredito fisicamente. Per Luca Corberi l’avventura nel motorsport è finita. Quanto accaduto domenica scorsa sul circuito South Garda di Lonato è stato reputato troppo grave. A dirla tutta dopo aver prontamente cancellato le proprie tracce dal web, il pilota si era affidato ad un comunicato ufficiale in cui annunciava il ritiro immediato dalle competizioni, ma ovviamente quattro parole non potevano bastare per archiviare un fatto da non sottovalutare in quanto lontano dai valori dello sport, ma soprattutto potenzialmente origine di un precedente.

Le indagini avviate dalla FIA e a risoluzione

Per chi non avesse seguito la vicenda avvenuta lo scorso 4 ottobre in occasione di una gara valida per il Campionato del Mondo della categoria KZ, lo scontro in pista, terminato poi in vera e propria rissa, sarebbe stato innescato dall’uscita del figlio del patron del kartodromo, a causa di una manovra azzardata di Paolo Ippolito, a sua volta squalificato a fine corsa. La reazione eccessiva degli interessati ripresa dai presenti con i cellulari e rimbalzata sui social è stata anche commentata dall’iridato 2009 di F1 Jenson Button che alla condanna ha unito la richiesta di interdizione dalle competizioni per il giovane e il suo papà. Dopo attenta analisi di tutte le prove a disposizione la Federazione Internazionale in concerto con l’ACI ha accolto la domanda della Procura Sportiva e definito la sospensione in forma cautelare di tutte le licenze in possesso del 23enne, del padre Marco e della struttura di cui è amministratore delegato. E’ bene specificare che, al di là del proclamato ritiro dal motorsport dell’interessato, le misure prese dal collegio federale avrebbero carattere provvisorio.

Chiara Rainis

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