Il ritiro di Honda definito una sorpresa da molti, è stato percepito diversamente in casa Red Bull. Il perché lo ha spiegato Verstappen.
In effetti come avevamo spiegato in uno dei nostri primissimi articoli dopo l’annuncio, alla Red Bull erano stati messi sull’avviso da Honda a proposito di un possibile cambio di piani per il futuro, ma evidentemente quelle parole non sono state prese seriamente quanto avrebbero dovuto.
Come noto le ragioni che il colosso di Sakura ha fornito per giustificare l’uscita di scena a partire dal 2022 sono riconducibili ad un cambio di strategia orientato ad un automobilismo più “verde” rispetto a quello proposto dalla F1, ma la storia potrebbe essere diversa.
Un messaggio criptico
Secondo quanto affermato nel paddock del Nurburgring dal boss degli energetici Christian Horner i vertici nipponici avrebbero gettato dei semi di dubbio nell’ultimo meeting svoltosi nel mese di agosto quando avevano anticipato che gli aggiornamenti alla power unit previsti per il 2022 sarebbero stati effettuati già nel 2021. Un apparente buona notizia oggi sappiamo aveva una motivazione tutt’altro che romantica, bensì di addio. Lo stesso Max Verstappen, pilota su cui il team austriaco ha puntato tutto per raggiungere il titolo iridato che manca dal 2013 quando nel gruppo c’era Vettel, aveva nasato aria di abbandono semplicemente perché il brand giapponese per sua storia non è stato mai avvezzo agli accordi a lungo termine. Poi, sempre secondo l’olandese, il Covid-19 e la crisi economica ad esso annessa avrebbero fatto il resto agevolando la finalizzazione dello strappo.
E adesso cosa succede? Da quanto emerso in Germania nelle ultime ore, la Mercedes avrebbe rifiutato di tendere la mano alla rivale per una mera questione di sopraggiunto numero massimo di clienti (Racing Point, Williams e McLaren dal 2021), più aperta al contrario la Ferrari, ma difficilmente l’equipe con base a Milton Keynes accetterà un matrimonio fallimentare in partenza o comunque per alcune stagioni.
Chiara Rainis