Il nuovo simulatore della Ferrari ha compiuto un altro passo avanti, ma basterà per invertire la rotta fallimentare intrapresa nelle ultime stagioni?
E’ ormai in via di finalizzazione l’edificio che conterrà il nuovo “ragno” della Ferrari, a metà strada tra l’area dedicata alla Gestione Sportiva e la pista di Fiorano. Da quanto si apprende da Motorsport.com il simulatore sarà attivo a partire dalla prossima primavera e dovrebbe aiutare il team a sviluppare al meglio le vettura 2022, ovvero quella della rivoluzione tecnica che riporterà in auge l’effetto suolo. A quanto pare ad aver pesato sul fallimento del progetto SF1000 sarebbe stata proprio l’impossibilità di avere riscontri precisi e coincidenti tra circuito e realtà virtuale proprio a causa dell’arretratezza del vecchio strumento. Sarà andata davvero così, o sono stati gli uomini a peccare? Perché visto lo stato confusionale che impera in scuderia sembra più vera la seconda. In ogni caso, è bene dare fiducia. Che sia la volta buona che la Rossa torni a farsi vedere in testa al gruppo. Se non da subito, almeno dal 2023.
Intanto, giusto per non infierire ulteriormente, in data 21 ottobre si festeggiava l’ultimo titolo piloti conquistato dal Cavallino. Era il 2007 e su un podio di Interlagos reso scintillante dai coriandoli argentati sparati a chiusura di un intenso, vissuto e combattuto mondiale, c’era Kimi Raikkonen, sul tetto del mondo per un solo punto a danno di quello che sarebbe stato l’uomo del futuro della F1 Lewis Hamilton, giunto a pari merito con Fernando Alonso. Chi l’avrebbe mai detto che da allora a Maranello non avrebbero più ottenuto niente. Non fosse per la corona costruttori del 2008, è stato un lento e progressivo declino fino all’ecatombe di oggi. Se infatti prima almeno chiudeva seconda, adesso è amaramente sesta della classifica marche, incapace addirittura di raggiungere la top ten con entrambi i driver. Chissà cosa ne penserebbe il Drake di un tale tracollo?
Chiara Rainis