Il pacchetto aggiornato spinge la Ferrari all’ottimismo. La speranza è che il beneficio non si riduca alle qualifiche come in Germania.
Il morale è alto in casa Ferrari anche se a ben guardare non ce ne sarebbe proprio il motivo. Il sesto posto nella generale non può e non deve essere dimenticato, ma soprattutto non va sottovalutato l’imbarazzante gap dalla Mercedes: 80 punti contro i 391 dei tedeschi. Qualcosa di inspiegabile se si pensa che nella seconda parte della stagione sembrava addirittura essere diventata più competitiva della rivale.
Gli aggiornamenti che fanno sperare il team
Dunque, per quale ragione a Maranello sono su di tono? La risposta è per via delle novità. Già all’Eifel, due settimane fa, era stata rivista l’aerodinamica della SF1000 con esiti opinabili, e in Portogallo verrà portato un diffusore modificato, chiudendo il programma evolutivo preventivato. Se tale ritocco sarà sufficiente per lottare in top 5 è presto per dirlo. Tornando indietro possiamo solo considerare che al Nurburgring il nuovo pacchetto aerodinamico di cui era stato dotato il pilota di punta Charles Leclerc, aveva fornito un beneficio limitato comunque efficace soltanto al sabato pomeriggio. In effetti, la zampata del monegasco che in qualifica aveva conquistato la quarta piazza, aveva creato illusioni e aspettative che poi in corsa non avevano trovato compimento.
Il responsabile della performance Enrico Cardile vuole essere fiducioso e credere che sul tracciato di Portimao, come negli eventi successivi la musica sarà differente. “La seconda o la terza fila sono il nostro obiettivo da qui a dicembre”, ha dichiarato alla vigilia del round lusitano. “Proprio perché i rapporti di forza sono molto ravvicinati oggi basta un niente per scivolare indietro”. Insomma pensiero positivo, ma anche mani avanti. L’aspetto che più fa riflettere è però che tutto sembra ancora essere proiettato alla fase di qualifica. E’ vero che partire avanti è un aiuto, ma ciò che conta è il GP e se chi è dietro è più veloce può superare agilmente. Non sarà che in Ferrari si sono dimenticati che il giorno che conta è la domenica?
Chiara Rainis