Mike Trimby, boss dell’IRTA, ha chiesto maggiore rigore ai piloti per portare a termine il Motomondiale 2020. Nelle ultime tre gare tutti dovranno restare nella bolla.
Serpeggia un certo timore nel paddock della MotoGP a causa della seconda ondata di Coronavirus che potrebbe mettere a rischio il finale di stagione. Sarebbe un fallimento collettivo che potrebbe mettere a rischio anche la stagione 2021. L’IRTA ha deciso di richiamare tutti gli addetti ai lavori ai propri doveri. specie alla luce dei casi di positività di Jorge Martin, Valentino Rossi, Riccardo Rossi e il caso Tony Arbolino. La bolla sanitaria istituita dal promotore Dorna, però, regge da luglio e dovrà reggere fino alla fine di novembre.
Il comunicato IRTA
L’IRTA, l’associazione che tutela gli interessi delle squadre, ha diramato un duro comunicato rivolto a tutte le squadre del Motomondiale. “Siamo molto arrabbiati perché diversi piloti hanno scelto di tornare nelle loro case tra le due gare in Aragona. Nel protocollo delle gare successive vi avevamo chiesto di restare nella bolla del circuito e dell’hotel. Il paddock presenta un minimo rischio di infezione. Non bisogna mettere a repentaglio la fine della stagione”.
Il comunicato, firmato da Mike Trimby (CEO di Irta), si riferisce direttamente ai piloti: “Dorna e Irta sono molto arrabbiate nel vedere quanti piloti della MotoGP hanno scelto di tornare a casa tra le due gare di Aragon. Nel protocollo delle gare consecutive, vi abbiamo chiesto di rimanere nella bolla del circuito e dell’hotel. Probabilmente il paddock della MotoGP ha un rischio di contagio minimo, rispetto a quello della vita fuori, dove il rischio di contagio è maggiore. È impossibile individuare dove i positivi del paddock abbiano contratto il virus, ma abbiamo forti indicazioni che ciò sia sempre avvenuto al di fuori della competizione. Per il prossimo doppio evento a Valencia e anche per Portimao vi chiediamo vivamente di stare con i membri della tua squadra o della tua azienda all’interno della bolla nel paddock o in hotel, senza tornare a casa… Per favore – conclude il comunicato IRTA -, non rovinate la fine della stagione!”.