Come in Germania anche in Portogallo la Ferrari si perde in qualifica malgrado il quarto posto di Leclerc. Ancora una gara di sofferenza?
Un nuovo pacchetto aerodinamico e ben tre fondi diversi. Queste le evoluzioni che la Ferrari ha portato per il primo GP della storia della F1 a Portimao. Ma se venerdì sembra finalmente intravedersi la luce, oggi abbiamo assistito alla solita storia. Le Mercedes di Hamilton e Bottas davanti a tutti, seguite dalla Red Bull di Max Verstappen e quindi, magicamente, la SF1000 di Charles Leclerc. Un risultato in apparenza esaltante, non fosse che giusto due settimane fa abbiamo assistito alla stessa scena e sappiamo com’è andata a finire. Finora, la Ferrari ha dimostrato di patire la gara, ovvero l’unico momento che conta davvero del weekend, di conseguenza il rischio è che anche domani il monegasco scivoli indietro mangiato da vetture più competitive sulle distanza. E proprio il Principino ha parlato di “piccole modifiche che non possono produrre miracoli, ma che aiutano a compiere qualche passo avanti”, preferendo poi non lanciarsi in pericolosi pronostici sulla corsa anche alla luce di quanto si è visto all’Eifel, salvo sottolineare l’importanza della gestione gomme.
Dall’altro l’altro del box invece è buio totale. Sebastian Vettel, che pur nella prima giornata aveva regalato un guizzo ai tifosi, è ricascato indietro. Quindicesimo a circa 1″5 dalla pole. A suo beneficio soltanto la possibilità di scegliere la mescola con cui partire. A bloccarlo, secondo la sua analisi a bocce ferme, la difficoltà a mandare in temperature le coperture e il vento.
In proiezione gran premio il morale è già da sconfitto: “Proverò a recuperare, ma so che mi troverò nel traffico”, ha detto prima di alzare bandiera bianca a proposito della superiorità del compagno di squadra che secondo lui starebbe guidando “ad un livello superiore”. E se invece si trattasse solamente di una questione di materiale diverso a disposizione?
Chiara Rainis