Franco Morbidelli festeggia la vittoria nel Gran Premio di Teruel, che lo rilancia al quarto posto nel Mondiale, a -25 da Joan Mir
“Una bellissima gara, forse la più bella della mia vita”. È praticamente la corsa perfetta quella che Franco Morbidelli ha messo a segno nel Gran Premio di Teruel, mantenendo il comando praticamente dalla partenza all’arrivo e conquistando così la seconda vittoria della sua carriera in MotoGP, dopo Misano Adriatico.
“Sapevo di dover fare una corsa aggressiva e sono partito forte”, racconta il Morbido. “All’inizio c’è stato un intoppo con Nakagami, ma dopo la sua caduta ho visto che avevo spazio e pista libera davanti a me, quindi mi sono detto che dovevo dare il massimo, giro dopo giro, fino alla fine”.
Morbidelli in scioltezza ad Aragon
Tutto facile, dunque, per il pilota italo-brasiliano, grazie al grande lavoro svolto da lui e dal suo team nel corso del secondo fine settimana di gara di Aragon, che gli ha permesso di compiere un grande salto di qualità rispetto al sesto posto di domenica scorsa. “Ero convinto del lavoro che avevamo svolto durante le prove”, prosegue. “Credevo molto nella nostra moto e nella tenuta delle gomme. La mia concentrazione era al massimo, il feeling ottimo e sono stato sempre costante, ho spinto forte. Credo di essere entrato in una sorta di bolla, una zona magica, dove mi veniva tutto naturale: è stata una gara che è scivolata via come un bicchiere d’acqua”.
Solo sul finale il ritmo è rallentato: “A quattro giri dalla fine, verso la conclusione della gara mi sembrava di essere un po’ in difficoltà, ma evidentemente lo erano anche gli altri”. Grazie a questo risultato, Morbidelli rilancia anche le sue chance iridate, portandosi al quarto posto in classifica generale, ad appena venticinque punti dal leader del Mondiale, Joan Mir. E, forte di una collaborazione con il team satellite Yamaha Petronas oggi più solida che mai, chissà dove potrà arrivare nel prossimo futuro.
“Questa è una vittoria di squadra”, è il ringraziamento di Franco ai suoi, “costruita con il gran lavoro di tutti, da Ramon Forcada ad Andy a tutti gli altri che ci hanno messo il cuore, lavorando fino alle dieci di sera nel box per capire come migliorare ulteriormente la moto, come far durare un po’ di più la gomma”.