Malgrado le sue ottime prestazioni Russell potrebbe essere licenziato dalla Williams. Perché la F1 continua a preferire i paganti?
Se a Grove si decidesse di andare in quella direzione sarebbe un bel guaio per il Circus. Certo, il mondo va avanti lo stesso e poi non sarebbe il primo caso, ma buttare via un pilota di talento per qualche dollarone sa di sacrilegio. Nuova proprietà e vecchie abitudini, dunque. La Dorilton Capital non sembra essere intenzionata ad invertire la tendenza adottata da Claire Williams, ovvero quella di ingaggiare i valigiati. Nella fattispecie, di privilegiarli. Nonostante i buoni risultati per un team che arrivava sempre ultimo George Russell potrebbe essere sacrificato. Quattordicesimo in Portogallo, l’inglese sarebbe la vittima prescelta per cedere il posto a Sergio Perez. Nulla dire sul messicano, che il piede ce l’ha pesante, ma la decisione di tagliare proprio il junior Mercedes, anziché il pagante Nicholas Latifi, è ampiamente discutibile.
Dal canto suo il 22enne si dice tranquillo, ma ovviamente è tutto show. La preoccupazione c’è, eccome. A suo avviso l’entourage di Checo starebbe mettendo pressione alle scuderie minori per arrivare ad ottenere un volante in Red Bull. E forse ha ragione. Dopo tutto sarebbe una manovra del tutto lecita considerato lo spesso del driver in questione, tuttavia è innegabile che per il ragazzino del Norfolk questi non possano essere che tempi sulle sabbie mobili.
Tra l’altro il #63 non potrà godere neppure dell’appoggio di Toto Wolff. Il boss delle Frecce Nere se n’è lavato le mani, sostenendo di non poter agire in alcun modo e che ogni scelta relativa alla formazione dipende esclusivamente dai vertici dell’equipe. Ma come? L’austriaco non è finora stato quello che ha mosso i suoi pupilli come pedine sullo scacchiere? Vedremo come andrà a fine. Di sicuro non è edificante che di nuovo nella massima serie vengano privilegiati i ricchi e non i meritevoli e la conferma potrebbe arrivarci anche da un’altra ipotetica promozione, ovvero quella del russo Mazepin in Haas.
Chiara Rainis
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