La Ferrari è pronta ad usare il suo diritto di veto per fermare la proposta della Red Bull (e della Mercedes) di congelare i motori dal 2022
Brutta battuta d’arresto per i piani della Red Bull di utilizzare un motore costruito in proprio a partire dal 2022. In un summit chiave svolto all’inizio di questa settimana a Portimao, i vertici della Formula 1 hanno discusso la proposta dei Bibitari di congelare i propulsori dalla fine della prossima stagione, in modo da consentire alla squadra di realizzare autonomamente le proprie power unit anche dopo l’addio già annunciato della Honda, minimizzando i costi e l’impegno di sviluppo.
Ferrari si mette di traverso al congelamento dei motori
Alla vigilia dell’incontro, il team principal della Mercedes, Toto Wolff, aveva annunciato il suo sostegno a questo progetto, che avrebbe dovuto richiedere un semplice voto favorevole di maggioranza. “Questo dovrebbe funzionare, anche se la Ferrari fosse contraria”, aveva preannunciato il manager austriaco. Che, però, non aveva fatto i conti con il diritto di veto mantenuto per regolamento dalla Rossa di Maranello, la quale è pronta ad utilizzarlo in questo caso, almeno stando agli ultimi commenti rilasciati dal boss Mattia Binotto.
“Prima di discutere il congelamento, credo che sia più importante iniziare a parlare di altre questioni”, ha dichiarato ai microfoni de La Repubblica. “Per esempio la nuova architettura tecnica dei motori che dovrebbe entrare in vigore dal 2026: come gestire i costi e quali tecnologie utilizzare. Poi, una volta affrontate queste questioni, potremo parlare del congelamento”. Per ora, invece, è il piano della Red Bull a finire in freezer. Insieme alle sue speranze di garantire un futuro ai propri motori.
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