Giacomo Agostini torna a parlare di Valentino Rossi e paragona la situazione del Dottore a quella vissuta sulla sua pelle quando si ritirò.
Valentino Rossi l’anno prossimo scenderà nuovamente in pista all’alba dei suoi 42 anni. Il contratto è già stato firmato, il Dottore guiderà una moto del Team Petronas, ma sono in tanti a chiedersi se il #46 abbia fatto la scelta giusta. Il rider di Tavullia, infatti, naturalmente, non ha più il rendimento di un tempo e il rischio di avere un ulteriore calo dovuto all’età è sempre dietro l’angolo.
Come riportato da “La Gazzetta dello Sport” a trattare l’argomento ci ha pensato anche un grande campione del passato come Giacomo Agostini: “Da un lato è un bene perché non vince sempre lo stesso, ma vogliamo avere il nostro idolo, il campione che vince sempre. Persone come Maradona, Pelé e anche Rossi sono seguite perché hanno vinto tanto, altrimenti non avrebbero tutto questo seguito. Tutti vogliamo vedere il grande campione che fa cose che noi non potremmo fare. Oggi ogni gara vince uno diverso, forse perché manca Marquez, purtroppo una caduta lo ha lasciato a casa per un po’”.
Agostini: “Quando arrivavo 2° o 3° dicevano che ero finito”
L’ex pilota ha poi proseguito: “Ognuno pensa con la sua testa, ognuno decide come crede e come si sente. Se Valentino vuole continuare a correre e gli danno una moto non possiamo criticarlo. Se me lo si chiede personalmente quando ho cominciato a non vincere come prima e arrivavo 2° o 3° e dicevano che ero finito, questo mi ha fatto male”.
Infine Agostini ha così concluso: “A quel punto ho pensato che forse avevo ottenuto molto dalla vita ed era giunto il momento di abbandonare il mio lavoro a qualcun altro. Per qualsiasi atleta non è facile abbandonare lo sport perché è una cosa che fai con tanto amore e passione. Ho pianto per tre giorni quando ho deciso di lasciare, quindi capisco che è dura, ma ho avuto la forza di farlo”.
Antonio Russo