La Haas, che condivide con la Ferrari lo stesso retrotreno, lascia intendere che il problema tecnico di Maranello derivi dal surriscaldamento
È la Haas, una delle squadre clienti che è spinta dai motori della Ferrari, a rivelare per la prima volta quello che potrebbe essere uno dei problemi principali all’origine della crisi di Maranello esplosa in questa stagione. Si tratterebbe di un inconveniente di surriscaldamento.
Romain Grosjean, attuale pilota della “ferrarina” americana, ma ormai destinato a lasciare il team a fine stagione, ha recentemente definito “non grandioso”, ai microfoni del quotidiano sportivo francese L’Equipe, il propulsore realizzato dal Cavallino rampante per il 2020.
Ma, a Portimao, in occasione dell’ultimo Gran Premio del Portogallo, il transalpino ha chiarito ulteriormente le problematiche, che riguardano anche l’aspetto meccanico: “Fin dall’inizio del weekend, abbiamo avuto difficoltà con la sospensione. La macchina continua a modificare l’altezza da terra”.
Problemi di surriscaldamento al motore Ferrari
La Haas utilizza l’intero retrotreno della Ferrari, dunque è legittimo aspettarsi che questi stessi inconvenienti incontrati dalla squadra statunitense riguardino anche la Rossa. Secondo il famoso esperto di tecnica Craig Scarborough, in particolare, “il retrotreno si riscalda velocemente a causa del calore della power unit e del cambio”.
Anche dal team principal Guenther Steiner sono arrivate ulteriori ammissioni in tal senso: “Se la macchina sale o scende al posteriore, il diffusore non funziona più come dovrebbe e a quel punto l’intera aerodinamica non è più a posto”, ha dichiarato alla rivista specializzata tedesca Auto Motor und Sport.
I giornalisti teutonici sono convinti che la Ferrari abbia tentato di risolvere il problema lavorando sul telaio, in modo che riesca a gestire il surriscaldamento posteriore del motore. Per quanto riguarda la Haas, invece, “abbiamo provato diverse soluzioni”, chiosa Steiner, “e in Portogallo crediamo di aver compiuto dei progressi”.