Continua a tenere banco la questione Alonso. Sono già tre i team che si sono proclamati contrari al suo test ad Abu Dhabi.
Che si tratti di pura etica non ci crediamo neppure un po’, in ogni caso proseguono gli sfoghi a favor di media degli assolutamente contrari alla presenza di Fernando Alonso all’ormai consueto test di dicembre ad Abu Dhabi dedicato ai piloti emergenti. Dopo Racing Point e McLaren, anche Haas si è unita al gruppo degli oppositori. Ma perché mai tanto livore? Può essere ridotto al solo fattore anagrafico? Sembra difficile. E’ vero, il Samurai ha 39 anni e certo non è alle prime armi, ma la vicenda è facile da spiegare. Qualcuno teme un ingiusto vantaggio. Lo spagnolo non ha bisogno di imparare come si guida una F1 dato che sa benissimo come si fa e ci ha pure vinto due mondiali, dunque una sessione extra tra l’altro su un tracciato che fa parte del calendario porterebbe a lui e alla Renault un evidente beneficio rispetto alla concorrenza.
Va detto che essendo contrario al protocollo previsto, il boss della Losanga Cyril Abiteboul aveva chiesto il parere di tutti i dirigenti delle scuderie ricevendo per primo il no della futura Aston Martin, quindi quello del capo di Woking Andreas Seidl, e adesso quello di Gunther Steiner che ha parlato di “opportunismo”. “Esiste una regola che stabilisce che i driver impegnati devono essere dei rookie”, ha riferito il manager dell’equipe a stelle e strisce al quotidiano danese Ekstra Bladet, reclamando che non si possono mischiare le due realtà.
Anche se 3 su 9 non rappresenta la maggioranza, la possibilità di vedere l’asturiano in azione a Yas Marina si assottiglia. In fin dei conti per togliere la ruggine aveva già girato al Montmelo in occasione di un filming day. Sarà interessante scoprire prossimamente cosa deciderà la Ferrari.
Chiara Rainis
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