Pol Espargarò correrà le ultime tre gare con KTM, poi sarà un pilota Repsol Honda. Una sfida che non lo intimorisce: “Mi renderà più forte o mi distruggerà”.
Pol Espargaró affronterà le sue ultime tre gare nelle vesti di pilota KTM, prima di trasferirsi in sella alla Honda factory, con cui ha firmato un contratto ancor prima di iniziare la stagione 2020. Una proposta allettante difficile da rifiutare quella di salire sulla RC213V iridata, anche se condividerà il box con il pilota più scomodo del paddock: Marc Marquez.
Con tre podi stagionali Pol Espargarò ha vissuto gli ultimi cinque mesi circa fra alti e bassi. “È chiaro che non è andata come avevo programmato – ha detto a Motogp.com -. Ci sono state volte in cui mi sentivo come se stessi guidando al mio miglior livello, ma altre volte ero più debole, soprattutto in condizioni scivolose o senza molto grip. Faccio fatica a trovare la fiducia per andare veloce e poi non mi esibisco molto bene”.
A differenza dei suoi colleghi Brad Binder o Miguel Oliveira, Pol no ha ancora centrato la vittoria con KTM, ma non è preoccupato. “Alla fine l’importante è essere competitivi per lottare per la vittoria, anche se non arriva, ma è importante sapere che si può raggiungerla. Rispetto allo scorso anno siamo ad un altro livello… Il futuro per KTM è luminoso. E sono molto orgoglioso di essermi allenato per questo. Sarà triste partire dopo tanti anni e tanti sforzi, mi mancheranno la moto e l’atmosfera. Le persone che lavorano a questo progetto sono incredibili. Mi mancheranno tantissimo”.
Per il 29enne catalano a breve inizierà una nuova avventura professionale, una scelta che non rimpiange affatto, anche se lascia la RC16 proprio nel momento in cui sta decollando. “Sono curioso di sapere cosa succederà. Sono stato in Yamaha e KTM in passato e non so cosa posso ottenere con un’altra fabbrica. Questo tipo di modifiche ti danno una motivazione in più”. Al suo fianco avrà il pluricampione Marc Marquez… “Essere accanto al miglior pilota del mondo, su una delle migliori moto… se non sei motivato da una sfida di questo tipo, è meglio tornare a casa. Sarà un passo importante nella mia carriera che mi renderà più forte o mi distruggerà, lo so”.
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