Il crollo di Vettel ha stupito l’intero paddock della F1, ma chi lo conosce bene è convinto che in Aston Martin tornerà quello di prima.
Cos’è successo a Sebastian Vettel? Sono in molti a chiederselo. Probabilmente nessuno si sarebbe mai potuto immaginare un tracollo tanto repentino e inspiegabile. Da quattro volte iridato, a buon pilota della Ferrari senza mai fare nulla di eclatante, per finire a pedina stabile nella parte bassa della classifica. E questo non siamo noi a dirlo, ma i numeri. Quando mancano 4 gare alla fine del campionato, il tedesco figura in 14esima posizione della generale con appena 18 punti. Giusto per fare un confronto con il suo compagno di squadra, che pur non ha brillato, Charles Leclerc si trova al 5° posto con 85 lunghezze. Un divario importante ed eclatante. Come può un campione aver perso le abilità di guida all’improvviso? si tratta di una questione puramente psicologica, oppure, come sostiene ad esempio Jacques Villeneuve, i problemi nascono da una vettura che non si adatta al suo stile, ma è stata confezionata ad hoc per il monegasco?
Domande irrisolte, queste, che però sembrano avere una certezza. Quando fra poco Seb cambierà aria per passare all’attuale Racing Point la musica sarà diversa. O almeno ne è convinto il talent scout della Red Bull Helmut Marko. Per l’austriaco, ciò che sta bloccando il driver di Heppenheim è il disagio al voltante. “Se la macchina non è di suo gradimento comincia a pensare troppo”, ha dichiarato a Sport 1 ricordando un’altra fase complicata da lui attraversata, ovvero quando nel 2014 si trovò nel box affianco un rampante Daniel Ricciardo. “Anche allora la monoposto a sua disposizione non era vincente e la Mercedes era lontanissima”, ha spiegato sostenendo che il 33enne diventa imbattibile solamente quando si sente un tutt’uno con il mezzo che ha tra le mani. “Con l’Aston Martin dotata di tecnologia della Casa della Stella potrebbe tornare a dominare. Nel nostro interesse spero di no”, ha chiosato l’ex corridore di Graz con un augurio a metà per il suo pupillo di un tempo.
Chiara Rainis