Conferma l’assenza di Binotto sul muretto Ferrari in Turchia. Il suo sostituto Mekies non sembra esserne preoccupato.
Ciò a cui assisteremo ad Istanbul ha un ché di storico. Nessun team principal della Ferrari era mai mancato in tempi recenti ad un GP, quindi quella di Binotto sarà una sorta di prima. Troppo importante in questo momento seguire da vicino quanto sta accadendo in fabbrica e come procede lo sviluppo delle monoposto 2021 e soprattutto 2022. Ecco perché l’ingegnere ha deciso di cedere il compito di gestire il box al direttore sportivo Laurent Mekies, il quale ha accolto con favore la decisione.
“L’approccio di Mattia è da sempre innovativo, per cui le sue modalità di lavoro sono all’insegna della flessibilità così da gestire le priorità nella maniera più efficiente possibile, lo aveva già fatto quando era boss tecnico e, a maggior ragione, lo fa ora”, ha dichiarato a Motorsport.com l’ex FIA. “Sono sicuro che farà ampiamente uso delle tecnologie di comunicazione attualmente così in voga che la sua voce e i suoi input arriveranno a tutti forti e chiari, sia all’interno che all’esterno della squadra!”.
L’obiettivo per la Rossa sarà confermare i piccoli passi avanti che si sono notati tra Imola e Portimao. Una leggera progressione sebbene circoscritta alla sola vettura di Charles Leclerc che potrebbe essere benaugurante nei limiti del possibile per il prossimo campionati. I miracoli certo non sono fattibili, specialmente per via dello stop allo sviluppo delle auto imposto dalla Federazione a seguito dello scoppio del Coronavirus, ma le chance di giocarsela almeno per l’ultimo gradino del podio o per il quarto posto potrebbero non essere una totale fantasia. Un target oggi più di ieri allettante alla luce delle affermazioni poco lusinghiere del capo Mercedes Toto Wolff secondo cui l’equipe modenese sarà praticamente trasparente il mondiale venturo.
Chiara Rainis