L’omero destro di Marc Marquez continua a non calcificarsi: potrebbe servire una terza operazione. E i tempi di rientro si allungano
Questa settimana la Honda ha ufficializzato ciò che ormai tutti gli addetti ai lavori davano per scontato: la notizia che Marc Marquez non rientrerà in pista nei restanti due Gran Premi della stagione 2020. Ma la (brutta) verità che filtra in queste ore da ambienti vicini al campione è che, in effetti, il Cabroncito potrebbe non tornare a correre nemmeno all’inizio del prossimo anno.
Il motivo lo spiega il sito specializzato internazionale The Race: le condizioni dell’osso dell’omero destro sono considerevolmente peggiori del previsto. Marquez si è già dovuto sottoporre a due interventi chirurgici per installare delle placche di titanio a supporto del braccio fratturato.
Ma per ciascuna di queste operazioni è stato necessario praticare diversi fori, che avrebbero compromesso il consolidamento e la calcificazione dell’osso. Per questa ragione, da qualche settimana, si è cominciata a ventilare l’ipotesi della necessità di un terzo intervento, stavolta di trapianto osseo, probabilmente con un pezzo rimosso dalla cresta iliaca del bacino. In caso contrario, rischierebbe addirittura la pseudoartrosi omerale, mettendo in pericolo la sua intera carriera.
Se questa ipotesi venisse confermata, e dunque l’otto volte campione del mondo dovesse finire sotto i ferri per la terza volta, è inevitabile che il periodo di recupero si allungherebbe in maniera significativa rispetto alle previsioni iniziali. Si parla almeno di dodici settimane di immobilizzazione forzata del braccio, prima dell’inizio di una lunga riabilitazione e fisioterapia.
La Gazzetta dello Sport di oggi stima in altri sei mesi lo stop a cui andrebbe incontro il pilota catalano: una notevole disdetta, considerato che ormai al primo test del 2021 mancano solo quattordici settimane e al Gran Premio inaugurale appena diciannove. Se questo scenario venisse confermato, la Honda dovrebbe trovarsi in fretta e furia un sostituto più solido, rispetto al collaudatore Stefan Bradl che ha preso il posto, con un rendimento non troppo soddisfacente, di Marquez in questa annata.
Cal Crutchlow, a cui è stato proposto un contratto part time come supplente, ha rifiutato, preferendo il posto da collaudatore alla Yamaha. Ed ecco che all’orizzonte rispunta il nome di Andrea Dovizioso, che si è tenuto le mani libere dai contratti in vista del campionato che verrà, con l’obiettivo neanche troppo nascosto di approfittare di eventuali chance di livello che dovessero presentarsi. E quale potrebbe essere più ghiotta di questa?
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