Massimo Rivola, amministratore delegato Aprilia Racing, commenta i rifiuti di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow. Chi sostituirà Andrea Iannone?
Aprilia non si trova in una situazione facile a causa di quanto successo ad Andrea Iannone. La sua squalifica per doping del pilota abruzzese ha creato difficoltà nel 2020 e anche in ottica 2021.
Infatti, il team deve trovare un sostituto e non è semplice. La casa di Noale sperava di convincere Andrea Dovizioso, che però ha preferito prendersi un anno sabbatico piuttosto di sposare il progetto. L’ipotesi Jorge Lorenzo è percorribile solo per il ruolo di tester. Non ci sono tante opzioni a disposizione.
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Massimo Rivola, intervistato da Sky Sport MotoGP, ha così commentato il rifiuto di Dovizioso a firmare per la casa di Noale: «Accettiamo la sua decisione. Ho visto che ha dichiarato che non abbiamo abbastanza budget, però noi a lui abbiamo detto onestamente che non siamo la Honda. Non dobbiamo promettere quello che non possiamo fare. Tuttavia, abbiamo cose in cantiere e stiamo lavorando seriamente».
L’amministratore delegato di Aprilia Racing è convinto che il progetto RS-GP darà risultati in futuro: «Non credo che la nostra moto abbia niente da invidiare alle altre, è solo più acerba. È nata neanche un anno fa e con il Covid di mezzo. Penso che sia già a un discreto livello. Abbiamo due piloti in pista e non di più come altre case. Suzuki insegna che anche con due giovani piloti si può fare bene, è uno stimolo per noi. Presto riusciremo a fare un passo avanti per essere maggiormente in lotta con gli altri».
Rivola ha anche spiegato cosa è successo con Cal Crutchlow, oggi ufficializzato da Yamaha come nuovo tester MotoGP al posto di Jorge Lorenzo: «Quando era ora di quagliare ha preferito una vita più tranquilla. Fare il collaudatore in Yamaha vuol dire non mettere la vita a rischio con continuità in un campionato. Ha fatto una scelta di vita, era solo meglio saperlo prima per noi ma rispettiamo la sua decisione. Giovani? Ce ne sono diversi molto forti di diverse nazionalità, dobbiamo valutare la scelta migliore. Ovviamente per una casa italiana l’idea sarebbe un italiano».
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