Gioia immensa per Joan Mir, che si laurea campione del mondo alla sua seconda stagione in MotoGP. Il pilota Suzuki fa una bella dedica.
Joan Mir meritatamente campione del mondo MotoGP 2020. Dopo la vittoria nella prima gara di Valencia, il settimo posto nel bis al Ricardo Tormo è bastato per conquistare il titolo.
Il pilota maiorchino ha riportato il titolo in Suzuki 20 anni dopo l’ultima volta. Nel 2000 trionfò Kenny Roberts junior. Adesso tocca a Mir, giovane talento che l’anno prossimo sarà ancora protagonista della top class del Motomondiale anche se tornerà Marc Marquez.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE -> MotoGP Valencia, Morbidelli ammette: “Ero arrabbiato con Yamaha”
MotoGP, Joan Mir festeggia il titolo
Mir ai microfoni di Sky Sport MotoGP ha mostrato le proprie emozioni per la conquista del titolo mondiale: «Incredibile, sono ancora in shock. Mi servono ancore delle ore per capire cosa ho ottenuto. Non ci credo ancora di essere campione del mondo. Ho lottato tutta la vita per questo. Questo è il miglior giorno di sempre. Per arrivare qui ce ne sono stati di più duri. Quando ero giovanissimo non avevamo soldi per un team, l’unica opzione era vincere con qualsiasi vincere e attirare sponsor. Mio padre non aveva i soldi per pagarmi un team, solo per allenarmi e non era poco. Mi vengono in mente quei momenti, ha dato tutto per farmi avere un’opportunità».
Qual è stato il momento chiave del campionato MotoGP 2020? Joan risponde così: «La settimana scorsa è stata la chiave. Perché ho vinto la gara. In questa non ho avuto l’opportunità. Comunque ce l’abbiamo fatta. Fondamentale in questa stagione è stata la prima corsa in Austria, dove sono salito sul podio, e poi la prima di Valencia».
Il pilota maiorchino spiega che oggi non ha completamente gestito, non ne aveva per puntare al podio: «Oggi ho spinto al massimo, non ho fatto una gara tranquilla. Se non mi fossi giocato il Mondiale, avrei provato a fare di più però forse sarei finito a terra. A volte serve fare gare così, anche perché il settimo posto dà punti importanti».
A Mir viene domandato se può diventare un campione costante per Suzuki e lo auspica: «Questo è l’obiettivo, lo spero. Non mi aspettavo di lottare per il mondiale e vincere. Pensavo di poterlo fare più avanti. Avendo vinto quest’anno, ci riproverò già nel 2021».
Il rider spagnolo non indica un rivale unico che lo ha messo in difficoltà durante questa stagione: «Non c’è stato un pilota specifico. Il primo è stato il Covid e poi sei piloti che hanno reso la stagione difficile. Era stressante vedere che sbagliavo due gare poi scendevo in classifica, questa era una pressione che ha fatto sbagliare tanti».
Bel pensiero del campione iridato MotoGP 2020 per le vittime del coronavirus: «Voglio dedicare la vittoria a tutte le persone che hanno vissuto un anno difficile per il Covid, c’è chi ha perso dei cari. Non è necessario dedicare il titolo a Suzuki, ma alla gente. Se ho fatto felice l’1% della gente questo è già importante».
A un certo punto arriva anche Valentino Rossi in contemporanea e riceve i suoi complimenti. Joan ringrazia: «È sempre stato il mio idolo, lo è ancora e spero gli andrà meglio l’anno prossimo».
@JoanMirOfficial IS YOUR 2020 #MotoGP WORLD CHAMPION!!!
Congratulations Joan!! #M1R pic.twitter.com/jXRpdKbqH3
— MotoGP™ (@MotoGP) November 15, 2020