Sfiorato l’incidente diplomatico in casa Mercedes per una battuta di Bottas che ha richiesto le scuse ufficiali da Mercedes.
Essere personaggi pubblici comporta non solo onori, ma anche oneri. In pratica, non si può aprire la bocca a casaccio pensando di essere ad una tavolata tra amici. Di questo ne sa qualcosa Bottas che, ancora a caldo dopo il settimo sigillo iridato firmato dal compagno di squadra Lewis Hamilton, forse particolarmente ferito dalla diversità di performance mostrata in Turchia, ai microfoni dell’olandese Ziggo Sport si è lasciato sfuggire che avrebbe voluto dimenticare quella gara “allo stesso modo del giorno in cui qualcuno ha comprato un pipistrello a Wuhan”. Perché appena smontato dalla sua monoposto gli sia venuta in mente questa affermazione, non si sa. Di certo c’è che la Mercedes si è sentita in dovere di fare pubbliche scuse, impaurita per lo scoppio di un caso diplomatico o ancora peggio per la possibile accusa di razzismo. Dunque, per bloccare qualsiasi rischio sul nascere la Casa della Stella si è affidata alla piattaforma Weibo, ovvero il loro Twitter, e si è coperta il capo di cenere.
“Cari fan cinesi, domenica scorsa Valtteri ha avuto una corsa difficile e deludente, in cui ha anche perso ogni chance di vincere il titolo”, si legge sul post. “Non intendeva offendere nessuno davanti alle telecamere e certamente non voleva essere irrispettoso verso la Cina e i suoi tifosi. Lui continua ad essere la stessa persona che ama moltissimo i suoi fan e vi augura il meglio in questo periodo complicato”. Il #77 salvato in corner dalla scuderia tedesca, che con questo messaggio si vede ha voluto spegnere sul nascere la polemica, forse in maniera neppure tanto originale. Dal canto suo, invece, sfoggiando una certa dose di coerenza, il driver di Nastola ha preferito non aggiungere nulla, né tanto meno correggere il tiro.
Chiara Rainis
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