Il pilota di F2 Tsunoda potrebbe debuttare in F1 già nel 2021. Il giapponese spiega la ragione romantica che ha convinto Marko.
C’è stato un evento nella vita di Yuki Tsunoda talmente sconvolgente da creare una sorta di prima e dopo. Nulla da quel momento sarebbe più stato lo stesso. L’episodio in questione è l’incidente che il 31 agosto 2019 a Spa vide coinvolti Juan Manuel Correa e Anthoine Hubert, che purtroppo subì conseguenze letali. La morte del francese fu quindi per lui una sorta di sveglia, uno sprone a rimboccarsi le maniche. “Eravamo amici”, ha confidato ad F1i.com. “Mi aveva insegnato moltissimo essendosi aggiudicato il campionato di F3 l’anno precedente. La sua scomparsa è stato uno shock”. Un colpo improvviso che per lui fu come un clic. “Il giorno dopo riuscì per la prima volta a salire sul podio, mentre la settimana successiva a Monza vinsi la mia prima gara”.
Attualmente terzo della generale della serie cadetta con 44 punti di distacco dal capoclassifica Mick Schumacher, il 20enne sembra essere il principale candidato al sedile Alpha Tauri, oggi occupato da Daniil Kvyat, mai davvero amato dal gruppo Red Bull e dal suo talent scout Helmut Marko. E proprio l’oscuro manager austriaco sarebbe rimasto colpito dai grandi progressi fatti dal giapponese proprio dopo la tragedia del Belgio.
“Da quel momento ho capito che guidando si poteva anche perdere la vita. Allora cominciato a concentrarmi sulle cose importanti e i risultati sono arrivati di conseguenza”, ha concluso rivelando come il 77enne di Graz lo abbia ormai preso sotto l’ala.
Senza fare gli avvocati del diavolo, una mossa del genere se messa a segno sarebbe ottima anche sotto il profilo del marketing e della questione motori dal 2022 in avanti. Non va dimenticato infatti che il driver giapponese è appoggiato dalla Honda. Una promozione anzitempo nel Circus potrebbe pure voler dire un accordo vantaggioso sul fronte propulsori.
Chiara Rainis