Casey Stoner rivela che il suo stato di salute è ancora pesantemente compromesso dalla sindrome di stanchezza cronica di cui soffre
Arrivano brutte notizie da Casey Stoner. Il due volte campione del mondo, che ormai da anni soffre di sindrome da stanchezza cronica, continua a sentirsi sempre peggio per colpa della sua malattia. E quel che è peggio è che non sembrano esserci possibilità di sviluppi positivi del suo stato di salute, almeno nel prossimo futuro.
“La sindrome da stanchezza cronica mi è stata diagnosticata due anni fa, nel novembre 2018”, racconta l’ex portacolori di Ducati e Honda ai microfoni del quotidiano spagnolo El Mundo. “Ormai da mesi sentivo che il mio fisico si stava deteriorando senza motivo apparente: andavo ad allenarmi e tornavo distrutto. Sono andato dal medico e all’inizio ho sbagliato. La stanchezza cronica è incurabile, ma io pensavo che bastasse allenarmi più sodo degli altri e andare avanti. Ma la verità è che questa malattia mi sta distruggendo e non riesco a gestirla”.
Il 2020 si è rivelato particolarmente complicato per l’australiano: “Ho trascorso i primi sei mesi di quest’anno tra il letto e il divano. Riuscivo a malapena ad alzarmi per mangiare. Adesso sto un po’ meglio, ho imparato a gestire la mia energia. Non è facile da spiegare: comincio la giornata al 50% e poi la mia energia cala finché sono vuoto. Uno degli aspetti più esasperanti è che, anche se faccio un pisolino, l’energia non torna fino al giorno successivo, non c’è alcun modo”.
La brutta patologia che lo ha colpito ha costretto il Canguro mannaro a modificare pesantemente la sua esistenza: “Tutto questo mi ha fatto ripensare alla mia vita”, prosegue Stoner. “Prima mi divertivo, andavo in moto, pescavo e giocavo a golf, ora mi limito a tirare avanti. Approfitto delle belle giornate per giocare con le mie figlie o al massimo a golf, ma dopo rimango esausto sul divano per diversi giorni. Negli ultimi due anni sono riuscito ad andare in moto solo per due volte. Non so nemmeno quando è stata l’ultima volta in cui sono andato a pescare”.
Le speranze di miglioramento sono legate alla scoperta di un farmaco: “Al momento non esistono cure”, rivela Casey. “Diverse case farmaceutiche ci stanno lavorando, ma si tratta di un disturbo che spesso non viene diagnosticato oppure viene diagnosticato in modo erroneo. Alcuni lo confondono con il virus Epstein-Barr: anch’esso provoca stanchezza, ma si può curare. Non vedo come migliorare”.
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