Dopo aver organizzato il GP di F1 senza pubblico l’autodromo di Monza pretende un aiuto economico da parte del governo.
Con una grandeur degna della Francia, in questo 2020 stravolto dal Covid l’Italia è riuscita ad accaparrarsi ben 3 gare del Circus, manco fossimo nei tempi d’oro dell’automobilismo nostrano. Ovviamente nessuno è Babbo Natale e nessuno ha voglia di fare regali, specialmente in un momento del genere, senza avere nulla in cambio. Questo è il concetto espresso da Angelo Sticchi Damiani nel corso di un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
Il Presidente dell’ACI appena rieletto e in carica almeno fino al 2024, si è appellato all’esecutivo, oggi alle prese con i ristori per i lavoratori penalizzati dalla pandemia, domandando delle “risorse straordinarie. “Le stiamo chiedendo perché si tratta di un evento nazionale, non locale. Monza merita. È il più antico circuito del mondo dove ancora si svolge un GP di F1. E nato nel 1922 e ci si corre ancora”.
A quanto pare, dietro alla domanda di un contributo economico ci sarebbe un progetto per riportare il Tempio della Velocità agli antichi splendori. Un restyling completo di cui l’impianto ha decisamente bisogno. Tra gli obiettivi principali evidenziati dall’ingegnere anche il recupero della “pista di alta velocità che non è solo archeologia industriale, ma consente di organizzare delle corse”.
Dunque, se con la Regione Lombardia c’è un accordo speciale dedicato al mantenimento del round settembrino del Circus, l’autodromo brianzolo vorrebbe il coinvolgimento del Governo per un programma di ristrutturazione più ampio. “La struttura non è di nostra proprietà, quindi andremmo a spendere in casa di altri soldi che peserebbero sul nostro bilancio”. Per tirare giustamente l’acqua al suo mulino, il dirigente pugliese ha sottolineato alcuni benefici che i lavori porteranno agli italiani. “Daranno impiego a tante persone, valorizzando un asset conosciuto nel mondo”, ha chiosato.
Chiara Rainis