Come già avvenuto in Turchia, il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, resterà in sede a Maranello anche nel corso del GP del Bahrein
Avrà ascoltato l’invito semiserio che gli ha rivolto Sebastian Vettel, dopo essere salito sul podio nell’ultimo Gran Premio in Turchia: “Cercheremo di lasciarlo di nuovo a casa”. Quel che è certo è che il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha confermato la sua assenza dal paddock della Formula 1 anche questo weekend, per la seconda gara consecutiva, quella in Bahrein.
L’ingegnere italo-svizzero ha confermato di aver delegato il ruolo più operativo al suo direttore sportivo Laurent Mekies, perché lui sarà invece impegnato nel quartier generale di Maranello per sovrintendere gli sviluppi dei progetti delle vetture del 2021 e, soprattutto, di quella del 2022, quando entrerà in vigore la rivoluzione sul regolamento tecnico.
“Non c’è sempre bisogno di me in pista”, ha ammesso Binotto. “Dopotutto sono responsabile dell’intero team Ferrari. Ovviamente i weekend di gara sono molto importanti, ma lo è anche la gestione complessiva del team. Per me è fondamentale trovare un equilibrio tra la squadra corse e il lavoro in fabbrica”.
Ma Binotto spinge la Ferrari anche dalla fabbrica
Eppure, anche in sua assenza, Binotto ha insistito sul fatto che la Ferrari dovrà spingere al massimo anche in questo fine settimana di gara al Sakhir: “Spero che il progresso che abbiamo compiuto nelle ultime gare ci porterà ulteriormente avanti”, ha dichiarato ai microfoni del quotidiano svizzero Blick. “Il sesto posto in classifica generale non è un risultato accettabile per la Ferrari. Dobbiamo assolutamente migliorare”.
E, se dobbiamo credere alla scaramanzia che la sua mancata presenza al muretto box possa portar bene al Cavallino rampante, come avvenuto a Istanbul, forse qualche speranza di risalire la china al termine di una stagione finora letteralmente disastrosa esiste ancora…