Dalla Ferrari alla diretta concorrenza. La carriera di Vettel avrebbe potuto concludersi in Mercedes. Ecco invece com’è andata.
La notizia del mancato rinnovo con la Ferrari deve essere stata dura da digerire per Sebastian Vettel. Arrivata all’improvviso, in un momento in cui nel mondo il Coronavirus stava mietendo ancora vittime a pioggia, deve essere suonata ancora più pesante essendoci un’intera stagione davanti a sé da affrontare. Ma se così a bruciapelo il ritiro poteva sembrare la strada più semplice, col tempo la voglia di rimettersi in gioco possibilmente in un team più competitivo della Rossa si è fatta largo. Dopo tutto la vendetta è un piatto che va servito freddo e restare a casa sarebbe equivalso ad una resa.
“Pensavo di essere arrivato alla fine della carriera, ma poi ho capito di avere ancora qualcosa da dare. L’offerta dell’Aston Martin è arrivata al momento giusto”, ha confessato al Corriere dello Sport il 33enne. Agganciato nel paddock dal patron dell’attuale Racing Point Lawrence Stroll e del responsabile Otmar Szafnauer, Seb si è convinto della validità del progetto proposto e nel giro di poche settimane ha firmato. A persuadere il quattro volte iridato senz’altro la consapevolezza del legame tra la squadra con base a Silverstone e la Mercedes, un rapporto che diventerà ancora più stretto la prossima stagione e che finora ha fruttato alla ex Force India un significativo progresso nelle prestazioni. Ma se la chiamata fosse stata fatta direttamente da Toto Wolff per un ingaggio al posto di Valtteri Bottas, il tedesco cosa avrebbe risposto?
“Se avessi avuto la chance non avrei rifiutato”, ha affermato. “Ad oggi nessuno direbbe di no ad un’offerta da parte delle Frecce Nere. Personalmente sarei prontissimo a lottare alla pari con Hamilton e viceversa. Ci rispettiamo molto, di conseguenza non sarebbe un problema condividere il box”. Di certo tra i due campioni c’è enorme stima. La dimostrazione l’ha data lo stesso Seb, quando in Turchia, sceso dalla macchina, è stato il primo a congratularsi con il britannico per il successo di gara e il record di Schumacher appena infranto.
Chiara Rainis
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