Se n’è parlato senza sosta durante l’inverno, poi è finito nel dimenticatoio. Che fine ha fatto il DAS Mercedes?
Gli avversari avevano gridato subito allo scandalo sostenendo che fosse illegale, che avrebbe fornito un indubbio vantaggio ad una W11 già di per sé imbattibile. In realtà il tanto chiacchierato DAS, una volta partita la stagione se lo sono tutti dimenticato. Protagonista assoluto dell’inverno della F1, materia di studio per le scuderie avversarie, il Dual Axis Steering, sistema magico che facendo muovere in avanti e indietro il piantone dello sterzo doveva modificare la convergenza delle ruote anteriori della vettura migliorando il comportamento delle gomme, è stato un mezzo buco nell’acqua. Nessuno ad oggi sembra più interessato a copiarlo e la stessa Mercedes lo ha usato meno del previsto.
A quanto pare il suo utilizzo sarebbe stato ridotto al giro di ricognizione prima dello start dei GP, di una tornata veloce in qualifica o della ripartenza dopo una Safety Car, con l’obiettivo, ovviamente di scaldare più rapidamente gli pneumatici.
DAS o non DAS per le rivali delle Frecce Nere non c’è stata storia. Anche quest’anno Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno praticamente passeggiato. E chissà cosa sarebbe successo se l’escamotage di cui sopra fosse stato applicato con maggior costanza durante del corse. Non va dimenticato che l’equipe tedesca si è laureata campione costruttori addirittura ad Imola ed Ham è riuscito a portarsi a casa il settimo sigillo nel round successivo in Turchia. Da non tralasciare nemmeno la seconda piazza nella generale conduttori del driver di Nastola che pur senza mai brillare, si è mantenuto stabile alle spalle del compagno.
Un po’ sulla scia di quanto accadeva nel 2008 quando ad ogni “marachella” del #44 seguiva un nuovo divieto della FIA, il dispositivo elaborato a Brackley è stato posto al bando, ma solo a partire dal campionato venturo.
Chiara Rainis