Taka Nakagami archivia una buona stagione in cui ha conquistato la sua prima pole, pur avendo mancato il primo podio. Il segreto è nei dati di Marc Marquez.
Takaaki Nakagami ha dimostrato di aver compiuto un decisivo step in questa stagione, soprattutto sul giro secco. L’assenza di Marc Marquez ha spinto il box HRC a concentrare maggiormente l’attenzione intorno al pilota giapponese, che ha studiato attentamente la telemetria del suo compagno di box, Cal Crutchlow, e del campione di Cervera. “Non sono un campione del mondo, non ho mai vinto gare di MotoGP né sono salito sul podio in MotoGP. Sono al terzo anno e non ho ancora risultati “grandi”. Quindi cerco sempre di migliorare il mio stile di guida, il mio assetto della moto. Quindi dal primo anno ho sempre guardato i dati, soprattutto il mio compagno di squadra, Cal. Non ho cambiato quello stile”.
Taka Nakagami ha dovuto cambiare il suo stile di guida per adattarsi alla Honda RC213V 2019. “L’unico modo era vedere i dati di Marc, lui sa bene come gestire la moto… soprattutto la scorsa stagione nel 2019, ha vinto tante, tante gare, perché no? Se ne ho la possibilità, cerco di vedere i suoi dati su come gestisce questa moto”. Taka ha potuto concentrare l’attenzione soprattutto sulla frenata, anche se imitare lo stile del Cabroncito non è possibile a nessuno. “La prima volta che l’ho visto ho pensato “wow, come se la cava?” Ma poi da HRC, Takeo ha spiegato molto bene le diverse modalità di frenata, è molto diverso il modo in cui la moto frena. E poi a un certo punto ho visto come fermare la moto in modo completamente diverso”.
Non c’erano altre soluzioni che provare a seguire i dati di Marc Marquez per fare dei passi avanti. I risultati sono arrivati nelle prove libere e nelle qualifiche, manca ancora un pizzico di esperienza in gara, dove ha commesso alcuni errori che gli hanno negato la gioia del primo podio in classe regina. “E’ stato un rischio enorme cambiare lo stile. Dopo di che cerco sempre di migliorare. A Jerez 2 sono andato molto vicino al podio in P4, quindi ho pensato di dover mantenere lo stile e non tornare al “mio stile”. Adesso dopo tante gare di fila è una sensazione naturale”.