Il racconto di Marion, la moglie di Romain Grosjean: “Lo ha protetto uno scudo d’amore, sono serviti parecchi miracoli”
Ha affidato al suo account ufficiale di Instagram, dopo aver assistito al rogo di Romain Grosjean e aver trascorso una notte insonne, le sue sensazioni la moglie Marion Jollès Grosjean, giornalista televisiva francese, sposata con il pilota dal 2012.
E il risultato è una vera e propria lettera a cuore aperto: “Ovviamente stanotte non ho dormito”, si legge. “E, ad essere onesta, non sono sicuro di cosa scrivervi. So solo che è giusto farlo, mi ha sempre aiutato. Comunque, non voglio mentirvi, le parole non escono con facilità. Questo farà ridere coloro che sanno quanto io sia logorroica, che sanno che ho sempre scritto molto. E non so nemmeno che fotografia mettere: che immagine prendere da ieri, quella delle fiamme? Lui, tenuto in braccio dai suoi salvatori? I rottami della sua macchina? Ne ho scelta una un po’ stupida, in cui indossiamo entrambi la stessa maglietta del titolo di GP2. Quella che a volte uso ancora per dormire”.
Il passaggio più bello è quello in cui Marion spiega come ha raccontato ai bambini l’incidente del padre e il suo lieto fine: “Avrei preferito che ci fosse la parola ‘supereroe’ invece di ‘campione’, ma se sarà necessario la farò fare apposta”, prosegue. “Per i bambini, perché è così che a loro abbiamo spiegato l’inspiegabile. Su Twitter ho scritto le parole più utili, più urgenti, soprattutto per proteggerli. Ho menzionato lo ‘scudo d’amore’ che lo ha protetto. Oggi è necessario trovare altre formule, inventare altre frasi sensate, per esprimere quei sentimenti. Le troveremo insieme”.
Infine la moglie di Romain ringrazia tutti i suoi angeli custodi. Compreso il suo sfortunato connazionale Jules Bianchi, il cui incidente fatale nel 2014 convinse la Fia all’introduzione dell’halo: “La formula della gratitudine, per gli uomini della vettura medica. La formula dell’amicizia, per Jean Todt e la sua incrollabile umanità. Le espressioni di ringraziamento per tutti voi, che avete dimostrato il vostro sostegno, il vostro affetto, la vostra gentilezza che per noi sono così preziose. Grazie alla famiglia di Jules Bianchi, a suo padre Philippe, a cui ho continuo a pensare. A Jules stesso. A Kevin Magnussen per le sue parole. Al team di Canal + per la loro delicatezza. Ne dimenticherò alcuni, scusatemi. Grazie ai nostri amici che lo hanno spinto fuori dalle fiamme. Grazie al suo coraggio, alla sua determinazione, alla sua forza, al suo amore, al suo allenamento fisico a cui probabilmente deve la vita. Non ci è voluto un miracolo, ce ne sono voluti parecchi”.
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