Valentino Rossi in questa stagione è caduto solo 6 volte, ma purtroppo in 3 occasioni queste scivolate sono state fatali per lui.
Come ogni anno la MotoGP ha deciso di pubblicare i dati inerenti alle cadute che sono avvenute durante questa stagione. La classe regina in totale ha contato 180 scivolate, 292 in Moto2 e 250 in Moto3. Difficile fare un raffronto con le passati stagioni visti i pochi Gran Premi disputati.
L’unico metro di paragone può essere quello della media tra cadute ed eventi disputati. In questo 2020, in MotoGP ci sono state 12,8 scivolate per Gran Premio in media, un numero leggermente superiore a quello dell’anno scorso, che era stato di 11,6 ma ancora una volta nettamente inferiore ai numeri degli anni precedenti dove si erano registrate tra le 15 e le 17 cadute per GP.
Tra i piloti di tutto il Motomondiale quello che è cascato di più è stato Daniel Kasma, caduto 20 volte in Moto2. Tra i rider della MotoGP, invece, la palma d’oro va a Zarco, scivolato 15 volte e seguito ad una lunghezza da Alex Marquez.
Valentino Rossi: stesso trend, ma in momenti diversi
Resta costante, invece, il dato di Valentino Rossi, che come sempre si conferma tra i piloti che cadono meno con sole 6 scivolate in questo 2020 contro le 8 degli ultimi due anni e le 4 di tre e quattro anni fa. C’è però una sostanziale differenza con gli altri anni.
Il Dottore, infatti, era solito collezionare le proprie cadute durante i turni di prove libere e molto raramente in gara dove ha sempre dimostrato di avere un qualcosa in più rispetto a tutte le altre sessioni (non è un caso in fondo che abbia pochissime pole in relazione alle vittorie ottenute). In questa stagione però, delle 6 scivolate totali, ben 3 sono giunte in gara a Misano, Barcellona e Le Mans. Bruciante in particolare quella arrivata in Catalogna mentre il Dottore era 2° e lottava per la vittoria con Quartararo.
Insomma, se il #46 vorrà ritornare su buoni livelli nel 2021 dovrà cercare di lavorare molto anche su questo aspetto visto che ha avuto un peso specifico importante nell’economia della sua sfortunata stagione, appesantita anche dalle assenze per covid e dai problemi tecnici Yamaha.
Antonio Russo