Tornato nel paddock di Sakhir dopo il terribile incidente di domenica scorsa, Grosjean replica alla polemica innescata da Ricciardo sui replay tv.
Ha fatto molto discutere la decisione della FOM dopo un primo momento di vuoto totale, in cui le telecamere sono praticamente scomparse dalla curva 3, costata un grande spavento e qualche bruciatura a mani e piedi a Romain Grosjean, di riproporre in loop la sequenza dell’incidente, delle fiamme e dei soccorsi. In particolare avevano risuonato piuttosto aspre le parole pronunciate da Daniel Ricciardo a gara appena finita, in cui definiva il comportamento della F1 “disgustoso” per la spettacolarizzazione di un incidente che avrebbe potuto portare a conseguenze gravissime, e in seguito del quale comunque il resto del gruppo sarebbe dovuto tornare in corsa per completare i giri mancanti. Una voce critica a cui avevano fatto eco altri colleghi indispettiti.
Tuttavia, dal paddock di Sakhir, il protagonista, oggi possiamo dire fortunato, dello spaventoso crash ha spalleggiato la scelta della regia di mostrare tutte le immagini a disposizione, on-board compreso, sottolineando che “si può sempre imparare qualcosa. “Si può anche capire come un pilota si comporta in momenti del genere”, ha detto il #8, comprendendo e giustificando comunque lo stato d’ansia serpeggiato nel gruppo. “Il mio compagno di squadra Magnussen, ad esempio, temeva danni interni (ndr. per i fumi tossici respirati). Probabilmente lo avessi visto alla tv avrei temuto il peggio anch’io. In ogni caso i video sono utili per chiarire come sono andati i fatti. E’ senz’altro positivo vedere che una persona avvolta dalle fiamme sia riuscita a sopravvivere”, ha concluso stressando il concetto dell’importanza dei fotogrammi quale testimonianza di un importante progresso in termini di sicurezza delle vetture e dei tracciati. In passato il Circus ha perso molti suoi attori per botti decisamente meno spettacolari.
Chiara Rainis