Sport in lutto: il 21enne Michael Antonelli stroncato dal Covid-19

Michael Antonelli si è spento a 2 anni e 4 mesi dall’incidente occorsogli alla Firenze-Viareggio. Il Covid-19 gli ha dato il colpo di grazia.

Michael Antonelli (Facebook)
Michael Antonelli (Facebook)

Il Covid-19 non ha un alto tasso di mortalità, il problema di questa malattia però sono le morti collaterali che mette a segno. Ci sono tante persone che hanno la propria vita appesa ad un filo e gli basta anche solo un raffreddore per vedere quel filo spezzarsi per sempre. Il coronavirus quindi, grazie alla sua facilità di trasmissione, diventa una sorta di Ade moderno, che si incarica di spezzare quelle vite, che probabilmente, in una situazione normale avrebbero rivisto la luce del giorno.

Nella giornata di ieri, purtroppo, abbiamo dovuto salutare per sempre una delle grandi promesse del ciclismo italiano: Michael Antonelli. Aveva compiuto 21 anni solo pochi giorni fa (il 30 novembre), ma purtroppo non ce l’ha fatta.

Michael si stava riprendendo

Due anni e quattro mesi fa, precisamente il 15 agosto 2018, era stato vittima di un gravissimo incidente durante la 72esima edizione della Firenze-Viareggio. Antonelli correva con la Mastromarco Sensi Nibali, la stessa dove ha corso uno dei più grandi ciclisti italiani degli ultimi anni: Vincenzo Nibali.

Michael era caduto dopo 91 Km in un dirupo per poi essere trasportato all’ospedale Careggi di Firenze in condizioni disperate. Nonostante ciò, grazie al lavoro dei medici e al trasferimento in varie strutture ospedaliere, il 21enne, un passo alla volta, stava migliorando. Reagiva, era vigile, riconosceva le persone, era tornato a casa sua e riusciva anche ad alimentarsi.

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport però a quanto pare, proprio quando a casa Antonelli stava rispuntando un raggio di sole il Covid-19 gli ha dato il definitivo colpo di grazia che lo ha poi stroncato all’Ospedale di San Marino nella giornata di ieri. Qualcuno dirà probabilmente che Michael era già in una brutta condizione, ma come abbiamo scritto all’inizio di questo articolo, il problema non è il coronavirus in sé, ma i danni collaterali che crea. Noi speriamo che ora Michael sia in sella alla sua bici, da qualche parte là su a divertirsi.

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