A Sakhir succede di tutto, ma la Ferrari è sempre assente

Anche nel secondo appuntamento sul circuito di Sakhir, la Ferrari ha mostrato tutte le sue mancanze, non solo tecniche.

Charles Leclerc (©Getty Images)

Avrebbe dovuto approfittare dell’assenza di Lewis Hamilton, ma come spesso le accade non lo ha fatto. Anzi. Nel secondo GP del Bahrain la Ferrari ha deluso già dallo spegnimento dei semafori.
Gasato dal quarto posto ottenuto in qualifica Charles Leclerc ha voluto fare il fenomeno, e al termine del primo giro era a godersi la gara dalla sua hospitality, con tanto di penalità di 3 posizioni sullo schieramento di Abu Dhabi per essere stato l’artefice della triplice collisione, e di strigliata rimediata da parte di Max Verstappen, uno che di danni in partenza ne ha combinati parecchi in carriera, esterrefatto per la veemenza dimostrata nei metri iniziali.
Altrettanto deprimente è stata la corsa di Sebastian Vettel. Il tedesco ha cercato di lottare finché ha potuto, ma la sua SF1000 veniva sfilata come fosse ferma e in più, come ormai prassi, il box ci ha messo lo zampino facendogli perdere 4″5 al cambio gomme. Un episodio ormai reiterato che sembra quasi fatto apposta per mettere in difficoltà il futuro pilota Aston Martin.
Morale della favola, al termine di un gran premio che ha visto la Mercedes farsi male da sola privandosi con uno scivolone al pit stop di una doppietta facile, o comunque di una vittoria assicurata con il giovane Russell, il Cavallino si è trovato con un pugno di mosche in mano e zero punti in tasca, considerato che Seb non è andato oltre il 12esimo posto, doppiato e poi salvato dalla vergogna dall’ingresso della Safety Car.

A Maranello quindi si continua ad annaspare e a dimostrarlo è la stessa classifica costruttori in cui occupa la sesta piazza, con 131 punti contro i 540 delle Frecce Nere. A far male però non è tanto il deficit tecnico, quanto quello umano. Alla Rossa è assolutamente necessaria una riforma del garage, troppo poco sinergico e unito.

Sebastian Vettel (©Getty Images)

Chiara Rainis

Gestione cookie