I piani di recupero di Marc Marquez rischiano un rallentamento a causa dell’infezione scoperta all’omero destro. Lo rivela il dottor Villamor.
Il rientro di Marc Marquez in MotoGP non ha una data certa. Dopo la terza operazione all’omero destro eseguita giovedì, è emersa anche un’infezione pregressa nel punto della frattura.
Il pilota Honda è ancora in ospedale a Madrid, dove deve sottoporsi a un trattamento con antibiotici. Per dei mesi non potrà salire in moto e rimane difficile dire quanto lo potremo rivedere in pista. Dopo l’ultimo intervento al braccio non sembrava del tutto esclusa l’ipotesi di rivederlo a fine marzo in Qatar o poco dopo. Ma l’infezione scoperta potrebbe complicare i piani.
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Ángel Villamor, traumatologo e direttore medico della clinica IQtra Medicina Avanzada di Madrid, si era detto ottimista su in rientro in Qatar. Ma in un’intervista concessa ad AS ha ammesso che gli ultimi risvolti possono allungare i tempi: «Che un germe si sia annidato nella frattura è un fattore che aumenta il rischio che il processo di consolidamento si prolunghi e quindi la formazione del callo sia più lenta».
Le infezioni ossee possono essere complicate da curare. Villamor spiega che un nuovo intervento chirurgico potrebbe essere necessario: «I germi ostacolano la formazione del callo e quindi provocano pseudoartrosi o incapacità di guarire. Questo porta alla necessità di nuovi interventi chirurgici. Comunque è anche possibile che l’antibiotico e le difese naturali di Marc sconfiggano il germe senza la necessità di ulteriori operazioni».
Bisogna attendere per capire se l’antibiotico avrà gli effetti sperati per far guarire Marquez dall’infezione. Honda nel comunicato ufficiale ha spiegato che serviranno delle settimane di trattamento. Solo dopo si saprà se sarà necessario intervenire chirurgicamente una quarta volta sull’omero dell’otto volte campione del mondo.
Villamor ha spiegato che la nuova operazione richiederà la rimozione della placca presente ora sul braccio destro di Marc, perché è punto sul quale il germe può depositarsi. Ha aggiunto che lui ricorrerebbe ai fissatori esterni come soluzione: «Sono costituiti da viti che ancoriamo in entrambi i frammenti dell’omero, ma distanziate dalla frattura in modo che non siano a contatto con l’infezione. Esse sporgono attraverso la pelle e sono collegate da un dispositivo che le tiene saldamente».
Toccherà attendere alcune settimane per sapere se l’infezione sarà sparita e Marquez potrà proseguire il suo recupero senza andare nuovamente sotto i ferri.
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