Joan Mir racconta le sue emozioni nell’aver vinto il titolo mondiale MotoGP con la Suzuki. Un 2020 da incorniciare per il pilota maiorchino.
Il campionato MotoGP 2020 è ormai alle spalle e Joan Mir si gode il meritato titolo conquistato. Una sola gara vinta, ma tanta costanza per il pilota Suzuki.
Il trionfo di quest’anno ha rappresentato una sorpresa anche per lui, consapevole che nel 2021 le pressioni saranno maggiori. Dovrà riuscire a confermarsi, dimostrando di essere veramente un top rider della classe regina del Motomondiale. Il talento e la fiducia in sé stesso non gli mancano. Ce lo immaginiamo ancora protagonista nella prossima stagione.
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Mir a MotoGP.com ha raccontato che era molto ambizioso quando ha firmato con la casa di Hamamatsu: «Ricordo che quando sono arrivato da rookie mi sono detto che un giorno avrei voluto essere come Kevin Schwantz. E adesso abbiamo ottenuto questo. Sono diventato campione del mondo, ma non ho realizzato subito cosa significasse ciò per Suzuki».
Il maiorchino ha avuto una grande consistenza nel corso della stagione, partita non in maniera ideale, ma dal primo podio in Austria c’è stata una svolta: «Non credo avessimo il miglior pacchetto dall’inizio, però siamo siamo riusciti ad essere forti in ogni gara. Ho avuto buon feeling con la mia moto praticamente in ogni pista. È stato molto positivo quando ho ottenuto il primo podio e poi sono riuscito a ripetermi quasi in ogni gara».
Il pilota Suzuki racconta che il campionato va suddiviso: «La stagione è stata divisa in due parti. Nella prima eravamo all’inseguimento di Quartararo e nella seconda ero io il primo ad essere inseguito. Abbiamo dimostrato il nostro potenziale e abbiamo gestito nel modo corretto la pressione, mentre altri rider hanno avuto dei problemi».
Successivamente Joan ha parlato del rapporto con Alex Rins: «La relazione è veramente professionale con Alex. Abbiamo molto rispetto per Suzuki. Abbiamo lottato tanto per portare questa moto al top. C’è rivalità tra noi, ma avere un compagno di squadra forte ti può spingere a migliorare».
Nella prima gara di Valencia è arrivato anche il suo primo trionfo in MotoGP, evento che lo ha reso felice e gli ha spianato la strada per il successo nella lotta iridata: «Anche senza vincere – spiega – avrei meritato lo stesso il titolo. La vittoria è arrivata nel momento giusto. In quel momento cruciale ho mostrato il nostro potenziale e poi sono riuscito a diventare campione del mondo».
Mir vuole misurarsi anche con Marc Marquez, è convinto di avere ancora grandi margini di miglioramento assieme a Suzuki per giocarsela con il fenomeno della Honda: «Il ritorno di Marquez sarà una bella opportunità per lottare con lui, cosa che è mancata quest’anno. Ho vinto il Mondiale, però possiamo migliorare ancora tanto. Suzuki ha il potenziale per far progredire ancora la moto. L’importante è lavorare ed essere sempre concentrati».
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