A rischio pensionamento anticipato Perez attacca la F1 e i paganti, intanto Liberty Media interviene sul suo caso.
Quasi fosse un assurdo gioco del destino, proprio ora che rischia di essere ad un passo dall’uscita dal Circus Sergio Perez è esploso. Diventato costante presenza delle prime posizioni e fresco vincitore del GP di Sakhir, il messicano non è riuscito a conservare il suo solito aplomb e parlando del possibile anno sabbatico che lo attende e del meno probabile rientro nella serie la stagione successiva ha detto: “Nel 2022 avremo monoposto molto diverse, quindi non dovrei pagare l’assenza. Il problema è che in F1 è decisamente dura tornare perché sfortunatamente non ci sono i migliori”. I soldi più importanti del talento, dunque. E forse Checo non ha tutti i torti. Lance Stroll, Nicholas Latifi e il prossimo driver Haas Nikita Mazepin sono tutti arrivati in F1 con budget stratosferici e papà capaci di rivelare team o parte di essi.
Perdere un talento come il 30enne di Guadalajara sarebbe un grave scivolone da parte della massima categoria a ruote scoperte ed evidentemente il Bahrain lo ha fatto comprendere anche all’ente che dirige la “baracca”. Interpellato sulla questione Ross Brawn si è addirittura spinto ad affermare che: “Sarebbe una tragedia se non riuscisse a trovare una macchina. Ingaggiare uno del suo livello, poi, è indubbiamente un affare”.
Insomma, da qui alle prossime settimane il #11 potrà godere di un sostegno speciale, quello appunto dell’ex stratega Ferrari, rappresentante di Liberty. L’obiettivo è e resta il sedile al momento occupato da Alex Albon in Red Bull, e conteso da un altro piede pesante come Nico Hulkenberg. A suo favore gioca il fatto che, a differenza del tedesco non avrebbe bisogno di riprendere la velocità avendo sempre gareggiato, dall’altro lato però c’è il boss energetico Christian Horner che preferirebbe mantenere lo status quo.
Chiara Rainis
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