La notizia è arrivata a sorpresa. Camilleri si è dimesso dalla carica di amministratore delegato della Ferrari.
Nessuno o quasi se lo aspettava. Giovedì sera la Ferrari ha pubblicato sul proprio sito un comunicato in cui si annunciava la partenza di Louis Camilleri. L’amministratore delegato, per apparenti “motivi personali” uscirà dal board del prestigioso marchio italiano con effetto immediato, motivo per cui il Presidente John Elkann ha già assunto la carica ad interim in attesa di nuove elezioni. Il dirigente maltese era stato promosso ad a.d della Casa automobilistica il 21 luglio 2018, ovvero nelle fasi immediatamente successive alla scomparsa di Sergio Marchionne.
Con cinque nuove vetture di serie prodotte in un biennio e un valore in borsa del brand, , più che raddoppiato, nonostante la crisi delle vendite dovute al Covid, fino a raggiungere gli attuali 179 euro, l’operato gestionale del 65enne è stato indubbiamente notevole. Meno rilevante è stato invece il suo impatto sulla Squadra Corse. Presente nei box della F1 soltanto in rare occasioni, complice le scarsa competenza in materia, non ha saputo dare il necessario supporto, almeno di immagine, ad un team in forte sofferenza.
Intanto da questa mattina, orario italiano, la Rossa tornerà protagonista in pista per le prime prove libere sul circuito di Abu Dhabi. Nella classifica costruttori la Scuderia occupa la sesta posizione con 131 punti contro i 540 della Mercedes. Tra i piloti Charles Leclerc è sesto con 98 lunghezze, mentre Sebastian Vettel è addirittura tredicesimo con 33. Un punteggio davvero desolante se si pensa che dodici mesi fa di questi tempi il Cavallino era capace di insidiare le allora Frecce d’Argento. Oggi la competitività sembra lontana e malgrado una parentesi di apparente crescita in Turchia, per poter tornare al livello del 2019 la strada ha tutta l’aria di essere lunga.
Chiara Rainis