I motori Volkswagen TSI evo da 1,0 e 1,5 litri sono tra i più apprezzati dal mercato auto. Le caratteristiche di questi due propulsori a benzina.
Due i motori Volkswagen divenuti tra i più venduti nella serie a benzina: i TSI evo da 1,0 e 1,5 litri, disponibili per quasi l’intera gamma di veicoli offerti dal colosso tedesco, dalla up! alla T-Cross, dalla Golf alla Tiguan. “La sigla TSI è l’acronimo di Turbocharged Stratified Injection, ossia turbo a iniezione stratificata, che sottolinea la combinazione delle tecnologie di sovralimentazione e di iniezione diretta”, spiega il Membro del Consiglio di Amministrazione Volkswagen responsabile per lo Sviluppo Tecnico Frank Welsch. “Abbiamo già 15 anni di esperienza nella costruzione di motori TSI compatti, che continuiamo a migliorare costantemente con nuove tecnologie. I 1.0 e 1.5 TSI sono unità molto efficienti e ad alta tecnologia che rappresentano il meglio di quanto oggi disponibile sul mercato”.
Consumi, potenza e tecnologia
I suddetti motori rappresentano un cavallo di battaglia del marchio Volkswagen, capaci di unire efficienza, affidabilità, prestazioni e consumi contenuti. Basti l’esempio della Golf spinta da un motore 1.0 eTSI, associato a un sistema mild hybrid a 48 V, capace di erogare 110 CV e raggiungere una velocità massima di oltre 200 km/h, consumando 5,2-5,6 litri di benzina ogni 100 km nel ciclo combinato.
Diverse le declinazioni di potenza dei due motori TSI, in grado di soddisfare ogni esigenza del cliente. Il 1,0 TSI da tre cilindri oscilla dai 90 ai 115 CV, mentre il quattro cilindri da1,5 litri TSI è disponibile nelle versioni 130 e 150 CV. Il propulsore da 1,5 litri può inoltre contare sulla gestione attiva dei cilindri ACT che spegne il secondo e terzo cilindro ai carichi bassi e medi, attraverso la disattivazione di iniezione, accensione e apertura delle valvole.
Il passaggio avviene in maniera molto rapida e impercettibile.
Inoltre i due TSI in alluminio confidano in un peso molto basso. La variante 1,0 litri pesa solo 88 kg. Entrambi hanno una gestione termica efficiente garantita da un modulo di raffreddamento elettronico. Infine le pareti dei cilindri sono realizzati con un rivestimento in ferro di appena 100 micron per ridurre gli attriti del manovellismo.