Dopo aver riconosciuto la magra figura fatta ad Abu Dhabi il boss Ferrari Binotto saluta Vettel in partenza verso l’Aston Martin.
Chissà quanta sincerità ci sarà nelle sue parole. Se guardiamo a come si è comportato con lui prima del via della stagione e anche durante è dura trovarne un po’. In ogni caso, archiviato il mondiale 2020 il team principal della Ferrari Mattia Binotto ha voluto dedicare alcune parole a Vettel, domenica sera arrivato ai saluti finali di una lunga ed estenuante stagione rossa partita nel 2015 con bellissimi propositi poi dissolti nel nulla di parole vane. “Sebastian era arrivato a Maranello con tante speranze e altrettante attese”, ha sostenuto non nascondendo una certa delusione rispetto alle aspettative che c’erano alla vigilia della collaborazione. “Ci lasciamo con molte gioie, ma anche con qualche rimpianto per quello che poteva essere e non è stato. Un peccato, ma fa parte della vita, di quella di un pilota e di una scuderia”. “Di certo”, ha proseguito il manager con la classica frase di circostanza, “anche se dall’anno prossimo sarà un avversario in pista, resterà per sempre parte della nostra famiglia”.
Il bilancio del mondiale 2020 secondo il boss
Passando dal particolare al generale, considerati i 131 punti costruttori portati a casa della Scuderia contro i 573 della Mercedes, l’ingegnere nato in Svizzera non ha potuto esimersi dal giudicare negativamente una campagna partita storta già dai test invernali, dove da subito era parsa chiara la mancanza di passo rispetto alla concorrenza. “La gara di Yas Marina è stata brutta come la stagione”, ha affermato. “Dobbiamo voltare pagina e pensare al futuro, senza dimenticare quello che abbiamo imparato in questi mesi difficili. Dobbiamo risalire la china, lavorando senza sosta sulla monoposto 2021 per recuperare il deficit di prestazione che ci separa dai migliori”, ha chiosato con un certo ottimismo, visto che una vera ripresa non potrà esserci prima del 2022 o forse più in là.
Chiara Rainis