Al termine del GP di Abu Dhabi ha cominciato a circolare una voce secondo cui la Mercedes avrebbe deciso di “aiutare” i rivali.
Regali di Natale in anticipo? Dopo tutto cosa ci sarebbe di male. Quando hai stra-dominato la stagione monopolizzando la classifica costruttori e quella piloti, nonché infranto diversi record, un piccolo omaggio alla concorrenza che praticamente ti ha fatto soltanto il solletico ci può anche stare.
In un mondo come quello attuale che vive di complottismo e teorie del sospetto non desta stupore la voce che si è diffusa al termine del weekend di Yas Marina. Tutto è nato dalle parole pronunciate da Max Verstappen nella classica conferenza post GP, quando avrebbe rivelato di aver appreso che sulle W11 di Bottas ed Hamilton, giunti in quest’ordine alle sue spalle, il motore era stato abbassato ai minimi regimi, motivo per cui il finnico aveva tagliato il traguardo a 15″ abbondanti e l’inglese addirittura a 18.
Sulle colonne dell’Iltasanomat, l’ex driver JJ Lehto si è posto la domanda se ciò non sia stato fatto di proposito per non chiudere il campionato con un risultato scontato, mentre Valtteri, pizzicato sulla questione ha fatto lo gnorri sostenendo di non essere al corrente di un simile provvedimento da parte dei tecnici.
Purtroppo per il #77, l’ammissione è arrivata direttamente dal capo degli ingegneri della Casa della Stella Andrew Shovlin il quale oltre ad essersi dichiarato colpito dal distacco accumulato, ha motivato la decisione con la preoccupazione per un problema accusato sulla MGU-K. “Non avendone compreso la natura abbiamo optato per adottare un approccio conservativo”, la sua spiegazione. Sarà andata davvero così? Non lo sappiamo, di certo il 47enne ha tenuto a sottolineare come neppure un cambio strategia o una diversificazione tra i due piloti avrebbe potuto modificare l’esito della corsa. La RB16 del #33 era troppo competitiva per essere battuta.
Chiara Rainis