Maverick Vinales archivia una stagione in salita, la quarta con la Yamaha M1. E rimpiange il prototipo 2016.
Maverick Vinales ha chiuso la sua quarta stagione con Yamaha e, ancora una volta, manca l’assalto al titolo mondiale. Un solo trionfo e due vittorie per il pilota di Figueres che, specialmente nella seconda parte di campionato ha lamentato qualche problema di troppo con il grip al posteriore della sua M1. Archivia il 2020 con amarezza, per aver perso l’occasione giusta in assenza di Marc Marquez, ma allo stesso tempo lancia razzi di salvataggio alla casa di Iwata.
Rimpiangendo la moto con cui ha corso la sua prima annata in Yamaha. “Vorrei che potessero darmi la moto del 2016. Quella è stata la migliore moto che abbia mai guidato in vita mia. Il nostro errore è stato di aver cambiato questa moto. Non importa quello che abbiamo fatto con la moto in quel momento, ha funzionato. Ricordo un test in Malesia, dopo 10 giri sono volato”. In effetti anche Valentino Rossi ha sempre ammesso che la M1 si è prestata ad alti livelli fino alla fine del 2016, poi sono iniziati problemi insormontabili. Si potevano vincere e campionati, dopo di che gli altri costruttori hanno fatti passi da gigante e Iwata sembra rimasta ferma al palo.
Non si tratta di ritornare al passato, ma ad una metodologia di lavoro che sembra andata persa “Non so cosa ha chiesto Fabio, ma la moto del 2019 non è abbastanza buona per battere Marquez. La moto di quest’anno è migliore del 2019, se c’è grip. Se non c’è grip, allora abbiamo le maggiori difficoltà. Dobbiamo lavorare sulla ruota posteriore. Questo è molto importante. Il grip è la base di tutto. Senza grip, perdiamo il nostro DNA Yamaha”.