Grosjean è stato operato alle mani e al risveglio ha voluto condividere le prime emozioni con i suoi sostenitori.
Il titolo di miracolato del 2020 non può che a Romain Grosjean. Scampato alle fiamme divampate nell’incidente occorsogli nelle battute iniziali del GP di Sakhir lo scorso 29 novembre, il ginevrino se l’è cavata con qualche bruciatura alle mani e alle caviglie, ma per il resto non ha avuto alcun problema. Tornato a casa nella sua Svizzera dopo aver a lungo sperato di partecipare all’ultimo round di Abu Dhabi, il 33enne sta proseguendo la convalescenza e nella serata di martedì ha subito un operazione al legamento del pollice sinistro, particolarmente compromesso.
“Buongiorno a tutti, vi auguro una bella giornata”, si è indirizzato ai suoi fan su Instagram. “Ho dormito bene e non ho avuto molto dolore, però scrivere messaggi è difficile!”, ha quindi scherzato.
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Rimasto fuori dalla F1 dopo il licenziamento subito in Haas, il #8 non ha ancora deciso cosa farà in futuro. Nelle scorse settimane si era parlato di un suo possibile passaggio in IndyCar come d’altronde farà il suo ex compagno di squadra Kevin Magnussen, ma il figlio maggiore Sascha, di 7 anni, gli ha chiesto esplicitamente di smettere e dedicarsi all’ingegneria. In realtà non molti sanno che il legame tra lo svizzero e il motorismo si è creato tardivamente. Per qualche periodo, prima del debutto in monoposto ha lavorato come impiegato di banca. Il richiamo dello sport però alla fine è stato più forte.
Spesso criticato perché spesso in mezzo agli incidenti Grosjean ha raccolto molto meno di quello che avrebbe potuto. Di belle speranze in GP2, una volta passato nel Circus, a causa della sua aggressività non ha avuto grandi chance di essere chiamato in un top team. Il suo periodo migliore è stato in Lotus tra il 2012 e il 2013 al fianco di Kimi Raikkonen.
Chiara Rainis