Colpo di scena ad Imola ed ora l’Italia crede nel secondo GP

Completamente rinnovata la gestione dell’autodromo di Imola con la nomina a Presidente di un ex patron di un team di F1.

(©Getty Images)

Il calendario 2021 del Circus presenta ancora uno slot, il 25 aprile, da riempire e la notizia giunta nella serata di venerdì potrebbe rappresentare un punto a favore dell’Italia che, dopo il grande successo dei tre appuntamenti organizzati quest’anno, punta senza nascondersi ad ospitarne due il mondiale venturo.

Ma cosa ha fatto cambiare in un attimo lo status del Bel Paese? L’elezione a Presidente dell’Enzo e Dino Ferrari di Giancarlo Minardi. Lo storico patron dell’omonimo team attivo tra il 1985 e il 2005 e fucina di grandi talenti come Fernando Alonso, prenderà il comando dell’impianto dalle mani di Uberto Selvatico Estense. A fargli compagnia nel board ci sarà un altro nome noto della massima serie come l’ex direttore tecnico di Ferrari e Mercedes Aldo Costa, assieme ad Augusto Machirelli, Susanna Caroli, commercialista, e Valeria Vignali, docente dell’Università di Bologna.

Secondo le indiscrezioni diffuse da Motorsport.com sarebbe già pronta una cifra di 5 milioni di euro per assicurare alla pista emiliana il bis iridato dopo la bella parentesi di inizio novembre. Assente dalla F1 dal 2006 il tracciato di Imola è stato apprezzato da tutti i piloti che ne hanno evidenziato il carattere e il fascino, soprattutto se comparato con i circuiti di nuova generazione, o i cosiddetti tilkodromi.

Il retroscena dell’edizione 2020 del GP di Imola

Malgrado il successo riscosso, non tutto è filato liscio nel ritorno a livello internazionale dell’autodromo diventato famoso anche per il fatale incidente occorso a Senna nel 1994. Il Presidente della Regione Stefano Bonaccini avrebbe promesso 1 milione di euro per la manifestazione salvo poi deliberarne appena 516mila.

Dunque, il cambio al vertice della struttura sarebbe stato conseguenza proprio di questo colpo basso agevolato dall’assenza di un contratto chiaro tra le parti. Uno scivolone da parte dell’ex boss Selvatico Estense che avrebbe generato un buco di bilancio.

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