Da Maranello il boss Ferrari Binotto parla degli obiettivi del team per il 2021, ma esclude la possibilità di vincere.
In Casa Ferrari c’è molto da fare e questo lo si era capito da tempo. Da ricostruire non c’è soltanto la parte sportiva, ma anche quella operativa e umana della squadra che tante volte quest’anno si è inceppata. La strada per il ritorno al vertice, quindi, non sarà una passeggiata e neppure sarà immediata. Di certo, come ha dichiarato chiaramente il team principal Mattia Binotto, non accadrà nel campionato venturo.
“Il target è riportarci al terzo posto in classifica”, ha affermato in videoconferenza il dirigente. Un obiettivo, questo, nient’affatto semplice vista la crescita di Racing Point, McLaren, da gennaio motorizzata Mercedes, e Renault. “Nelle ultime cinque stagioni, eccetto l’ultima, siamo stati gli unici a mettere sotto pressione le Frecce Nere”, ha ricordato.
Sesta del 2020 con appena 131 punti contro i 573 della scuderia di Stoccarda, l’ingegnere nato in Svizzera ha riconosciuto che il divario dalla concorrenza è piuttosto ampio. Ecco perché prima di rivedere il Cavallino rampare ci vorrà pazienza. “Avremo una power unit nuova e potremo implementare l’aerodinamica, ma alcune squadre come l’Alpha Tauri e la futura Aston Martin potranno continuare a sviluppare la monoposto senza i nostri vincoli, così come l’equipe di Woking che cambierà fornitore per quanto concerne il propulsore”, la giustificazione bell’e pronta in caso i piani non dovessero andare a buon fine.
Al di là dell’aspetto tecnico, sarà importante capire come in zona Modena sapranno gestire la giovane coppia formata da Leclerc e Sainz. Certo, lo spagnolo non avrà le giuste pretese da iridato che aveva Sebastian Vettel, ma come si sa l’appetito vien mangiando e Carlos, ingolosito dalla possibilità di ben figurare potrebbe cominciare ad accettare meno volentieri il ruolo di scudiero di Charles disegnato per lui dai vertici della Scuderia.
Chiara Rainis