Le prime cancellazioni del 2021 stanno preoccupando il Presidente FIA Todt, che ipotizza uno scenario simile per la F1.
Neppure l’anno venturo potrebbe essere quello buono per le 23 gare da record tanto volute da Liberty Media. Il motivo è il Covid. La fresca cancellazione del Rally di Svezia in programma il prossimo febbraio, nonché le ultime notizie relative all’evoluzione del virus, hanno messo in ansia il Presidente della Federazione Internazionale Jean Todt. Già piuttosto cauto sulla fattibilità di un calendario tanto esteso e complesso, il dirigente francese ha espresso ulteriori perplessità. “Il mondiale 2020 ci ha portato a sfoderare una grande dose di creatività”, le sue parole riprese da F1i.com. “Chi avrebbe potuto immaginare dodici mesi fa a Parigi che avremmo disputato tre GP in Italia, piuttosto che due corse ravvicinate in Austria, a Silverstone e in Bahrain, dove abbiamo ancora gareggiato su un layout inedito, e di nuovo in Turchia?”.
In effetti al Circus non si può non fare un grande plauso. Dopo l’interruzione di marzo, non si sapeva neppure se la stagione avrebbe potuto prendere avvio ed invece, grazie alla collaborazione di tutti e soprattutto dei diversi Paesi e dei circuiti stessi, il 5 luglio la carovana è stata in grado di cominciare il suo giro, seppur azzoppato e concentrato in Europa.
Purtroppo, come detto, le novità negative sono sempre dietro l’angolo e anche la prossima campagna potrebbe presentare delle sorprese. “Non abbiamo tirato una riga e adesso si parte da un foglio bianco. Ci saranno nuovi lockdown e la pandemia non è scomparsa. A mio avviso per tornare alla normalità dovremo attendere metà del campionato e poi comunque malgrado l’arrivo del vaccino tutto sarà differente”, ha chiosato l’ex Ferrari, sicuro che a breve non solo il WRC, ma pure altre categorie del motorsport annunceranno delle variazioni alle date da poco fissate. E ovviamente il Circus non sarà immune.
Chiara Rainis