Pol Espargarò non sminuisce il ruolo di Dani Pedrosa in KTM, ma sottolinea come la vera svolta ci sia stata prima del suo arrivo.
L’arrivo di Dani Pedrosa in veste di collaudatore KTM pare abbia dato la decisiva svolta nello sviluppo della RC16. Ma sia Mika Kallio che Pol Espargarò ritengono che la decisiva svolta ci sia stata già prima del suo arrivo. Certo, i risultati sono arrivati nel 2020, con la conquista di tre vittorie per il marchio austriaco. Ma è frutto di un lungo processo iniziato diversi anni fa e passato per le mani di tante persone, piloti e tecnici.
Prima e dopo Pedrosa
Lo stesso Pol Espargarò ha collezionato ben cinque podi nell’ultimo campionato in sella alla KTM, prima del suo passaggio in Repsol Honda. Ma il catalano ha dato sicuramente un grosso contributo nella crescita della moto arancione. “Quest’anno la moto è stata in tutte le gare là davanti e questo per un marchio è incredibile. Solo KTM e Suzuki ci sono riuscite, ma non Yamaha o Ducati ”, ha dichiarato a Motorsport.com. L’arrivo di Dani Pedrosa ha dato un forte input allo sviluppo del prototipo, ma non tutti la pensano allo stesso modo. “Tutti parlano del salto che KTM ha fatto quest’anno, ma il passo più grande è stato fatto il primo anno”, ha aggiunto il minore dei fratelli Espargarò. Buona parte del merito va quindi ai vari Bradley Smith, Mika Kallio e Alex Hoffman. “Questi ragazzi sono saliti su una moto molto radicale, molto dura e molto difficile da guidare. E sono quelli che hanno tutto il merito e dal mio punto di vista non sono stati sufficientemente valutati”.
Nonostante queste parole, Pol Espargaró riconosce anche l’impeccabile lavoro di Dani Pedrosa nel portare la KTM RC16 a grandi livelli. “Non fa male che gli venga dato così tanto credito, perché (Pedrosa) ha molta qualità ed è un pilota leggendario. Ma credo che le evoluzioni più importanti siano avvenute nei primi due anni, prima del suo arrivo”. Senza dimenticare l’impeccabile lavoro svolto dagli ingegneri di Mattighofen. “Il merito va agli ingegneri KTM, che hanno realizzato una moto che nessuno pensava sarebbe stata in grado di vincere una gara nella vita. Chi se ne deve prendere il merito sono gli ingegneri”.