Fresco di rinnovo con la Mercedes, il responsabile del team Wolff ha rivelato i motivi che lo hanno spinto a rimanere.
Come riconosciuto dallo stesso Hamilton senza il contributo di Toto Wolff la Mercedes non avrebbe vinto così tanto. E’ innegabile che l’arguzia e l’intelligenza tattica del manager austriaco rafforzate dai consigli di Niki Lauda, finché c’è stato, abbiano giocato un ruolo importante nella trasformazione dell’equipe tedesca in una perfetta macchina da guerra, ben oliata e con rari inceppi degli ingranaggi.
Ecco perché immaginare il viennese lontano da Brackley pare quasi impossibile. Un’idea questa condivisa dallo stesso dirigente, secondo cui la sua storia d’amore con il marchio non sarà triennale, bensì eterna, anche solo per il fatto che ne è azionista.
“Abbiamo un ambiente bello e divertente, ma allo stesso tempo c’è anche la giusta pressione”, ha affermato a Motorsport.com. “Amiamo ciò che facciamo e ci poniamo i giusti obiettivi. Penso che stiamo incarnando i nostri valori giorno per giorno. È tutta una questione di integrità, lealtà, orgoglio e determinazione”.
Per settimane aveva circolato la voce di una separazione, ma con queste parole, oltre che con il contratto appena firmato, il 48enne ha messo tutti a tacere. Alla vigilia del via del mondiale e ancora nei mesi caldi del campionato, poi terminato con il successo delle Frecce Nere sia tra i costruttori, sia tra i piloti, si era diffusa l’indiscrezione di una sua partenza dalla scuderia per seguire l’amico Lewis, inizialmente diretto in Ferrari e poi non si sa dove. Come sappiamo adesso nulla di tutto questo si è verificato. E sebbene manchi ancora il suo benestare, con ogni probabilità l’inglese resterà dov’è. In fin dei conti alternative valide non ce ne sarebbero state per nessuno dei due. L’unica sarebbe stato il pensionamento anticipato, ma quando la fame di vincere è ancora tanta, non ha senso lasciare a metà il lavoro.
Chiara Rainid